”Credo che il modo migliore per ricordare le vittime di Refrontolo e di altre analoghe tragedie, cui rinnovo la mia vicinanza umana, sia un rispettoso silenzio e l’effettivo avvio di nuovi cantieri contro il dissesto idrogeologico entro il 2014.” Ad indicarlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (Anbi). ”Il concreto impegno -prosegue Gargano- espresso dal Capostruttura dell’apposita Unità di Missione, Erasmo D’Angelis, che ha annunciato un primo investimento di 650 milioni, va nel senso da noi indicato da tempo e cui dovrebbe corrispondere un impegno generale del mondo politico, perché morti e danni non hanno appartenenza di parte. Collegare l’obbiettivo della salvaguardia del territorio da frane ed alluvioni ad un incremento anche occupazionale significa finalmente porre la tutela dell’ambiente come fattore di sviluppo economico”. ”Il territorio, nelle sue diverse accezioni, dalla cultura all’enogastronomia, è un fattore di sviluppo per il Paese, unico ed irripetibile. I Consorzi di bonifica, alla cui azione viene reso merito anche in queste ore, ne sono protagonisti attenti e continueranno ad esserlo per l’interesse del Paese nella fase nuova, che si deve aprire”, conclude.