Il mese scorso il Veneto era gia’ stato colpito da altri due violenti nubifragi e a febbraio, sempre di quest’anno, aveva dovuto fare i conti con una vero alluvione e persino con una “bomba” di neve, che avevano provocato devastazioni e danni per 500 milioni di euro. Ma e’ stato quattro anni fa che la regione venne messa in ginocchio da un violentissimo alluvione. Anche allora si dovettero contare le vittime: tre morti, tutti travolti dalle acque, e danni immensi stimati in oltre un miliardo di euro. Verona, Vicenza e Padova e le loro province finirono letteralmente sott’acqua, sommerse dalle esondazioni dei loro fiumi. Il Bacchiglione ruppe gli argini a Vicenza,l’Alpone e il Trampigna nel veronese, il Frassine in provincia di Padova. L’acqua invase cosi’ strade e case, con migliaia di persone costrette a fuggire frettolosamente o a rifugiarsi sui tetti in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, mentre incombeva anche il rischio frane. Impressionanti le immagini di quei giorni delle tre citta’ con strade e vie trasformate in un grande lago. L’acqua invase anche le campagne, facendo perdere un’intera annata agricola. E tra le vittime ci furono anche 200mila animali, che morirono annegati negli allevamenti. Tutto il Paese si mobilito’ con iniziative di solidarieta’; l’allora premier Silvio Berlusconi si reco’ sui luoghi del disastro e una settimana dopo il governo varo’ un provvedimento che stanziava aiuti per 300 milioni di euro. Anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano volle andare in Veneto,portando la sua solidarieta’ ai familiari delle vittime e ai sindaci dei Comuni piu’ colpiti.