Sembrano promettenti i risultati della sperimentazione per il primo vaccino umano contro il virus della chikungunya, trasmesso dalle zanzare del genere Aedes e che causa febbre, dolori alle articolazioni, e di cui si sono avuti casi anche in Italia, in particolare in Emilia Romagna. Come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Lancet, la prima fase della sperimentazione condotta su 25 persone, per verificare sicurezza e risposta immunitaria del vaccino, ha rilevato lo sviluppo di anticorpi per almeno 6 mesi dopo l’ultima di 3 iniezioni, senza gravi effetti collaterali. Secondo i ricercatori il vaccino puo’ quindi offrire una protezione di lungo periodo. ”Il dato interessante – commenta Julie Ledgerwood, primo autore dello studio – e’ che e’ ben tollerato e che ci sono notevoli livelli di anticorpi, simili a quelli di chi si e’ da poco ripreso dalla malattia. Una somiglianza importante, perche’ chi sviluppa una forte risposta immunitaria dopo essere guarito, sembra essere protetto da future infezioni”. Il vaccino usa delle particelle che contengono proteine strutturali esterne del virus, ma non materiale genetico del virus, e quindi non possono causare l’infezione. La prossima fase della sperimentazione testera’ l’efficacia del vaccino su un numero piu’ ampio di persone. Dallo scorso giugno, si stima che siano almeno 166mila i casi sospetti di chikungunya nei Caraibi e Sudamerica, mentre lo scorso mese e’ stato segnalato il primo caso negli Stati Uniti, in Florida.