L’aria surriscaldata, essendo meno densa, tende ad ascendere verso l’alto aspirando al contempo altre masse d’aria dall’ambiente circostante che vanno ad ampliare il vortice. L’afflusso di aria relativamente calda dalle aree circostanti mantiene in equilibrio il vortice e lo amplia ulteriormente, tanto che durante la sua corsa il “Dust Devil” è in grado di raccogliere e aspirare sabbia, polvere, pulviscolo e altri piccoli oggetti. Quando il vortice arriva su una superficie relativamente fredda, come un prato o un’area in grado di schermarlo, non ha più l’energia e il tempo per riscaldare la nuova aria e quindi. L’equilibrio si rompe, ciò comporta la morte e il definitivo dissipamento del piccolo vortice. I “Dust Devil” sono molto frequenti durante la stagione calda in tutte le grandi aree desertiche del pianeta, dal Sahara, ai deserti della Giordania, Siria, Iraq, Arabia Saudita e Kuwait, fino al deserto del Gobi o in quelli dell’entroterra australiano. “Dust Devil” molto imponenti sono comuni, durante il periodo estivo, lungo i grandi deserti interni del sud-ovest degli USA, fra gli stati del Nevada, California, Arizona e ovest del Texas, dove molto spesso questi vortici di polvere e detriti possono raggiungere i 550-600 metri di altezza nei casi “clou“, causando non pochi disagi per persone e cose.
Ad esempio, il 14 Settembre del 2000, un possente “Dust Devil” colpi l’area fieristica della contea di Cocconino a Flagstaff, in Arizona, cagionando molti danni sia alle strutture delle tende, stand e bancarelle montate per la fiera, che agli impianti fissi.Alcune persone furono contuse anche se non in modo grave. In base ai danni provocati si stima che i venti abbiano raggiunto la velocità di 110-120 km/h, equivalente a quella di un tornado di categoria 0. Anche in Italia questi fenomeni possono colpire le spiagge e le aree di campagna spoglie di vegetazioni, specie durante il periodo estivo. Le cronache parlano di un sospetto caso di “Dust Devil” avvenuto sulla costa trapanese nel Settembre del 2006, con ingenti danni in alcuni stabilimenti balneari. Altri episodi sospetti (ma non del tutto confermati come “Dust Devil”)negli ultimi anni sarebbero avvenuti lungo i litorali di Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia, ma non tutti sono identificabili come “Diavoli di polvere“.
I “Dust Devil” sono molto comuni anche su Marte dove raggiungono grosse dimensioni rispetto a quelli terrestri.
Ma i “Diavoli di polvere” di enormi dimensioni sono comuni e frequenti anche sulle superfici desertiche di Marte. La loro formazione è analoga a quella dei loro cugini terrestri. Nel corso degli ultimi due decenni varie sonde e rover sono riuscite a filmare il passaggio di questi vortici sopra le desolate lande marziane, fra lo stupore dei ricercatori. Le prime foto di un “Dust Devil marziano”risalgono al 1970 ad opera della sonda Viking in missione sul pianeta rosso. Nel 1997 toccò alMars Pathfinder rilevare il passaggio di diavoli di sabbia nelle sue vicinanze, a poca distanza dalla sua postazione. Secondo queste rilevazioni le dimensioni dei Diavoli di sabbia marziani possono essere fino a 50 (o anche più) volte maggiori in ampiezza e 10 volte maggiori in altezza, rispetto a quelli terrestri. Insomma quelli di Marte sono dei veri e propri giganti a confronto con quelli del nostro pianeta. Alcuni di questi possono precedere la formazione di grandi tempeste di sabbia che spesso su Marte riescono ad offuscare un intero emisfero per settimane. Sovente, sul pianeta rosso, le tempeste di sabbia si sollevano dalle regioni polari e spazzano l’intero emisfero marziano offuscandolo quasi completamente. Le notevoli differenze di temperatura che si verificano durante l’estate generano spesso dei venti che si muovono con velocità superiore ai300-400 km/h. Queste immense tempeste coprono per alcuni mesi l’intero pianeta sino a sommergerlo sotto uno velo di polvere.