Un pianeta fatto di acqua e fuoco, sconvolto da impatti di asteroidi e comete fino a 10.000 volte piu’ potenti di quello che stermino’ i dinosauri e capaci di far bollire gli oceani: era questo l’aspetto che la Terra aveva nell’Adeano, il periodo che risale a circa quattro miliardi di anni fa e che deriva dal greco ‘Ade’, ossia ‘Inferi’. A ricostruirlo e’ la ricerca pubblicata sulla rivista Science e coordinata dall’italiano Simone Marchi, del Southwest Research Institute di Boulder (Colorado).
E’ il modello piu’ completo della sequenza degli impatti, in grado di determinarne tempi e intensita’, cosi’ come i cambiamenti prodotti sulla superficie terrestre dai bombardamenti di asteroidi, cosi’ violenti da sciogliere la roccia. Finora si sapeva molto poco di questa fase iniziale della storia della Terra, compresa fra quattro miliardi e mezzo e quattro miliardi di anni fa. Mancano infatti le testimonianze perche’ sono pochissime le rocce che conservano la memoria di quell’epoca: le piu’ antiche che finora e’ stato possibile studiare hanno soltanto 3,8 miliardi di anni. A spiegare perche’ le rocce piu’ antiche siano introvabili e’ lo stesso modello pubblicato su Nature, che ha utilizzato la superficie costellata di crateri della Luna come uno straordinario archivio degli innumerevoli impatti avvenuti intorno a quattro miliardi di anni fa. Il modello indica infatti che il bombardamento di asteroidi ha completamente sconvolto la superficie terrestre. Soltanto pochissime aree si sono salvate e le eventuali forme di vita comparse allora erano sicuramente in grado di sopravvivere in condizioni cosi’ estreme.