Un farmaco antidepressivo gia’ in uso in Europa e Giappone potrebbe divenire un alleato cruciale nella cura di uno dei piu’ comuni tumori del cervello nei bambini, il medulloblastoma, specie per le forme piu’ aggressive oggi difficili da curare. La buona notizia e’ frutto di una ricerca – per ora solo su modelli animali della malattia – condotta da Richard Lu, direttore del Brain Tumor Center, presso l’ospedale pediatrico di Cincinnati. Il medulloblastoma e’ un tumore del cervello tra i piu’ comuni e, sebbene le strategie di cura con chemioterapia, radioterapia e chirurgia siano in parte efficaci, esse lasciano molti effetti collaterali e comunque nulla possono in caso di ricadute, cioe’ di ricomparsa del tumore. Per questo sarebbe cruciale trovare una terapia mirata, molecolare, insomma un’arma di precisione che elimini il tumore risparmiando i tessuti sani, senza lasciare, quindi, ”cicatrici” su un organo cosi’ delicato quale il cervello. I ricercatori in primis hanno scoperto che un difetto genetico a carico del gene ‘GNAS’ da’ il la’ all’inizio della malattia attivando una cascata di reazioni molecolari che attivano la proliferazione delle cellule. Una volta compreso il ruolo di GNAS, i ricercatori hanno dimostrato che il farmaco antidepressivo chiamato Rolipram e’ in grado di riattivare l’azione anticancro mediata da GNAS. Rolipram aumenta il quantitativo di una molecola – cAMP – che a sua volta attiva una cascata di reazioni inibitorie anticancro. Somministrando Rolipram il tumore si riduce notevolmente in modelli animali della malattia. Chiaramente si tratta di uno studio non definitivo e servono altri lavori prima di pensare di utilizzare Rolipram su pazienti.