Certo, per poter rivelare la propria “verita’”, la Chiesa ha bisogno che il “tema di una vita oltre i confini del nostro mondo entri maggiormente nella consapevolezza comune e della comunita’ scientifica”, per non esporsi all’attacco dell’opinione pubblica. Nessuno scontro frontale con la scienza come “ai tempi del dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo”, ma la speranza – “suffragata dall’evolversi del dibattito”, assicura Maussan – che si creino le condizioni per assimilare nuove rivelazioni. In fondo per il giornalista messicano l’attivita’ di ricerca sugli Ufo e’ un percorso di lettura dei segnali che provengono da altri universi. E una presa di coscienza di realta’ alternative. “Se vogliamo viaggiare in altri mondi dobbiamo accettare l’idea che nell’universo non esistano solo altre vite ma anche doveri e responsabilita’”. Abbandonare la condizione di “adolescenti cosmici” per entrare in un sistema di regole come accade in tutte le comunita’.
Il primo dovere, osserva il giornalista messicano, sarebbe quello di preservare “il nostro mondo, la terra, sviluppando le energie pulite, non inquinanti”. E’ uno dei primi cambi da fare proprio perche’ il mondo, attualmente, e’ nelle mani “non tanto di chi ha i soldi, ma di chi governa le energie. Chi controlla l’energia ha in mano il potere”. Poi ci sono i segnali di presenze extraterrestri, “una infinita’”, recensiti ogni domenica nelle due ore e mezza di trasmissione di “Tercer Milenio”: strani oggetti caduti dal cielo, apparecchi volanti non altrimenti identificabili – come quello che nell’eclisse totale del 1996, in Messico, fu immortalato da centinaia di persone, dando “alla telecamera il potere di dare concretezza reale” alle ipotesi sugli ufo. Ma ci sono anche i cerchi nel grano, le immagini del volto di Gesu’ nei teatri di guerra, i mille simboli numerici e grafici tutti da interpretare. Perche’, avverte Maussan, l’imperativo rimane quello di leggere queste testimonianze come “tentativi di entrare in comunicazione con noi”. Con questo mondo.