”Ho avuto paura, la prima notte, non ho vergogna a dirlo, ho avuto molta paura, non sapevo cosa fare, temevo per la vita delle persone, ho usato sirene e altoparlanti, vedevo scendere fango. Una cosa impressionante”. Lo racconta all’ANSA Angelo Cera, sindaco di San Marco in Lamis, il primo comune colpito dal nubifragio che si e’ abbattuto sul Gargano. “Ora qui – racconta Angelo Cera, raggiunto dall’ANSA telefonicamente – non piove, c’e’ un timido sole e c’e’ vento che aiuta ad asciugare. Tutto si e’ spostato verso la zona di Peschici e a quelle popolazioni, a quei sindaci va tutta la mia solidarieta’ e la mia vicinanza. E per loro, per tutta quella zona, mi dispiace dirlo, questa e’ una tragedia annunciata: non si costruisce sui canali. Diciamolo francamente: l’uomo, spesso, ha le sue responsabilita”’. ”Qui da noi – continua Cera – ora c’e’ il pericolo di frane. Ho fatto un’ordinanza di sgombero per un’area che interessa 4-5.000 persone ma in realta’ le persone che si sono allontanate dalle abitazioni per essere accolte in strutture piu’ sicure sono circa 400. Sono andato di persona a bussare alle porte, pregando i cittadini di andar via. Sono andato in quelle case che sono in prossimita’ di 4-5 frane pericolosissime che sono vicino al paese e mi preoccupano molto. Il terreno continua a scendere”. ”E’ la parte alta del paese – racconta ancora Cera – che sta venendo giu’. E’ veramente impressionante. Da sindaco questa e’ l’esperienza piu’ dura che io abbia affrontato”. ”Le strade – aggiunge Angelo cera – sono bloccate; la strada 272 che da San marco in Lamis va a San Giovanni Rotondo e’ chiusa al traffico. E c’e’ anche il torrente Iana che normalmente non e’ pericoloso che a vederlo ora e’ terrificante, ha consumato tutta la strada che porta a San Giovanni Rotondo”.