Sono state piogge ai massimi storici nel Gargano quelle devastanti del periodo tra il 2 ed il 6 settembre, con accumuli in pochi giorni così rilevanti che non erano mai stati registrati in alcuni Comuni colpiti. Emerge dal rapporto conclusivo della Protezione civile della Puglia sugli eventi calamitosi che si sono abbattuti in provincia di Foggia e che hanno provocato due vittime. I valori massimi di precipitazione sono stati 544.2 mm alla stazione di San Marco in Lamis (244 mm solo il 3 settembre, circa il 30% della precipitazione media annua); 640.2 mm alla stazione di San Giovanni Rotondo (circa il 75% del cumulato medio annuo); 392.6 mm alla stazione di Cagnano Varano (234 mm solo il 4 settembre, circa il 30% della precipitazione media annua); 350.8 mm alla stazione Vico del Gargano, a fronte di una precipitazione media annua di 837 mm. A San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e a Vico del Gargano non aveva mai piovuto così tanto nelle 12 o 24 ore e le rilevazioni di quei giorni costituiscono i nuovi massimi storici. Le piogge hanno ingrossato i corsi d’acqua e le piene hanno fatto poi il resto, anche perché sul territorio si sono registrati casi di cementificazione in luoghi che avrebbero dovuto rimanere liberi. Sempre nel rapporto si legge che le precipitazioni hanno dato origine, a partire dal 3 settembre, ad un aumento della portata defluente del torrente Candelaro, facendo registrare una piena che al colmo ha raggiunto un livello idrometrico pari a 5,5 metri alla stazione di monitoraggio ubicata in corrispondenza della Ss 272 (massimo storico) e di 3,77 metri alla stazione della sp 60. Le conseguenze sono state smottamenti, frane, colate di fango e di detriti, caduta di grossi massi ed allagamenti in diverse parti del territorio garganico nei Comuni di San Marco in Lamis, Peschici, San Giovanni Rotondo, Vico del Gargano, Carpino, Vieste, Rodi Garganico. A Peschici (dove c’è stata una delle due vittime) è stata devastante la piena del torrente Calena, a San Marco in Lamis si sono innescati vari corpi di frana che hanno determinato colate di fango che hanno interessato il centro abitato e sono esondati anche due torrenti, a Rodi Garganico c’è stata la piena del canale del Pincio che attraversa la marina, a San Giovanni Rotondo si è aperto un versante di frana a monte dell’abitato e a Vieste le abbondanti acque si sono riversate nella località marina Santa Maria di Merino. Nel complesso si sono registrati in modo diffuso sul territorio casi di interruzione della viabilità dovuti all’attività dei torrenti che a movimenti di versante; evacuazioni di frazioni, allagamento di villaggi turistici, trasporto e deposito di materiale ad opera di torrenti, esondazioni, ostruzione di attraversamenti, cedimenti di scarpate, asportazione del manto stradale sulla viabilità, danni alla viabilità rurale fino al trasporto di autovetture dalla corrente verso il mare. Alcuni resti di camper sono stati ritrovati oggi nelle acque di Palese, frazione di Bari, trasportati per effetto delle correnti adriatiche.