Alluvione Gargano: il riassetto idrogeologico è una sfida per il Paese

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alluvione peschici02“La tragedia dell’alluvione sul Gargano ci dice che di fronte a fatti straordinariamente complessi non esistono risposte semplici ma servono risposte competenti, che consentono di guadagnare l’orizzonte del cambiamento, oggi piu’ che mai la vera grande opera che serve al paese e’ il generale riassetto idrogeologico del territorio, le altre cose, i buchi nella montagna o il ponte sullo stretto sono piramidi per faraoni” questo ha detto Nichi Vendola presidente della Regione Puglia incontrando i giornalisti subito dopo aver salutato i delegati del congresso Italiano di Idraulica in corso al Politecnico di Bari. Vendola, poco prima di tornare nel Gargano per seguire le attivita’ di emergenza nell’area colpita ha aggiunto “L’Italia e’ chiamata a un salto culturale importante, dettato dal mutamento climatico che non e’ un’invenzione da salotti letterari: in 4 giorni e’ caduta sul Gargano la pioggia che cade in un anno”. “Cambiano clima e natura e questo comporta conseguenze. Cosi’ non e’ possibile che se in un anno mediamente ci sono danni da eventi climatici per 3 miliardi, ci sono poi interventi di riparazione per 300 milioni: cio’ dimostra che un piano straordinario di riassetto idrico, cura delle coste e dei fiumi, della montagna e del patrimonio boschivo e’ la piu’ grande opera di cui abbiamo bisogno.” Vendola ha quindi ribadito l’appello a fermare la cementificazione “il sovraccarico di urbanizzazione che sta in alcuni territorio delicati e’ la causa dello sfacelo- ha affermato – penso che anche questo in un’Italia che negli anni e’ stata abituata ai condoni e alle sanatorie, debba invece cambiare mentalita’: il territorio non e’ una docile preda per le stagioni di caccia dei cementificatori, va invece conosciuto, curato e amato”.

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