“Se malediciamo il maltempo e non malediciamo la mala politica, non traiamo nessuna lezione dalle vicende drammatiche del Gargano”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervenuto a Bari ad un convegno sull’idraulica. Vendola, che si e’ soffermato sui danni del maltempo che in questi giorni ha colpito i territori del Gargano, ha spiegato che “un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e di riassetto idrogeologico, e’ la piu’ grande opera pubblica di cui ha bisogno l’Italia”. Un Paese in cui, ha sottolineato Vendola, “in un anno mediamente ci sono danni causati da eventi meteorologici estremi per tre miliardi di euro, ci sono interventi di riparazione per 300 milioni”. In Puglia, ha ricordato, “abbiamo speso tutte le risorse, 175 milioni, destinate al dissesto idrogeologico” ma “sul Gargano si e’ scaricata una quantita’ di pioggia con pochissimi precedenti nella storia: in quattro giorni l’intera quantita’ di pioggia che piove in un anno”. “Questo bombardamento dal cielo – per Vendola – ci dice che e’ la mutazione climatica non e’ un’invenzione dei salotti letterari” e “i politici, che non sono scienziati, devono connettersi ai luoghi della conoscenza, dello specialissimo e dei saperi”. Infine, Vendola ha invocato uno “stop al cemento perche’ non si puo’ maledire il cielo quando e’ il cemento a bloccare il decorso naturale dei ruscelli e dei fiumi: il sovraccarico di urbanizzazione che viene in alcuni dei territori delicati, e’ la causa dello schianto e dello sfacelo”. “Penso – ha concluso – che un’Italia abituata ai condoni e alle sanatorie, debba spingere a un cambio di mentalita’: il territorio non e’ una docile preda per i cementificatori, ma il luogo della nostra vita”.