“Nell’esprimere solidarieta’ alle popolazioni del Gargano colpite dai nubifragi e cordoglio per le vittime, non si puo’ pero’ sottacere che in alcuni casi e’ possibile riconoscere un disastro annunciato”: il Wwf Italia si unisce alle parole di Carlo Fierro, presidente del Wwf Foggia sulla tragedia che ha colpito il Gargano. “Nel caso, ad esempio, della bomba di acqua e fango che ha distrutto la baia di Peschici, nella zona del porto e dove insistono numerosi camping e lidi, le responsabilita’ umane sono evidenti- stigmatizza il Wwf- lo sbocco del torrente che ha invaso la distesa era stato, infatti, letteralmente sbarrato da cemento e asfalto”. Dalle foto aree antecedenti il disastro “si vedono addirittura macchine parcheggiate sulla foce ostruita” (come dimostra la documentazione fotografica del Wwf Foggia). Il torrente in questione, sotto il paese di Peschici, “raccoglie anche le acque dell’ampia piana di Calena e non ha altro sfocio”. Altro aspetto “incredibile”, evidenzia il Wwf Foggia, “e’ la presenza di strutture e fabbricati praticamente a ridosso dello stesso corso d’acqua ostruito al termine”. Il Comune di Peschici, in tutto cio’, “spesso, in passato, e’ stato al centro di aspre polemiche con le associazioni ambientaliste, a causa degli interventi speculativi, autorizzati e non, che si sono susseguiti in un inarrestabile assalto a un territorio gia’ troppo eroso dalla febbre edilizia indotta da una concezione becera e miope del turismo”. “Proprio a Peschici negli ultimi anni sono proliferate strutture turistiche autorizzate in vari modi, legge 3 e riqualificazione dei campeggi, dove sono state realizzate centinaia di villette praticamente sulla battigia, definite eufemisticamente ‘bungalow'”, denuncia il Wwf. Altro esempio, “eclatante e confacente” agli avvenimenti di questi giorni, e’ quello del canale Ulse, costruito dal Consorzio di Bonifica del Gargano proprio nel territorio di Peschici, “gia’ soggetto, peraltro, a diversi straripamenti negli anni scorsi”. Ebbene, “lungo il costone del canale e’ sorto un intero quartiere rurale di dubbia legittimita'”. Piu’ in generale nel Gargano, osserva il Wwf, “alle cementificazioni piu’ spregiudicate e aggressive, come le lottizzazioni e i centri alberghieri sulla costa, vanno ad affiancarsi gli innumerevoli abusi edilizi di piccola e media entita’, spesso in aree boscate o su suolo comunale, non meno deleteri proprio perche’, per la loro natura puntiforme e diffusa, piu’ facilmente sfuggono al controllo, ammesso che qualcuno intenda ancora esercitarlo”. Nonostante tutto cio’, si continua a “‘canalizzare’ e cementificare i corsi d’acqua, a impermeabilizzare il territorio e a ‘consumare suolo’ al ritmo di circa 90 ettari al giorno”. Alla base dei disastri, “come piu’ volte denunciato dal Wwf, ci sono i cambiamenti climatici, il consumo del suolo e un diffuso dissesto idrogeologico causato dalla mancanza di efficaci politiche di manutenzione del territorio e all’indifferenza delle nostre istituzioni per una seria e urgente applicazione di direttive europee come la cosiddetta Direttiva ‘alluvioni'” (60/2007/CE).