Alluvione in Puglia, ecco cos’è successo sul Gargano: piogge monsoniche per una settimana, l’analisi tecnica

MeteoWeb

alluvione garganoSi fanno davvero impressionanti gli accumuli pluviometrici registrati in questi giorni nelle località del Gargano, martellate per tutta la settimana da piogge battenti, forti rovesci e temporali. Su tutti spicca l’incredibile dato registrato dalla stazione di Falcare, nel cuore del promontorio, dove negli ultimi cinque giorni sono caduti ben 840 mm di pioggia. Un dato davvero spaventoso. Praticamente molto più di quanto in media piove in un anno in città come Foggia, Bari o Lecce. Seppur si tratta di piogge “razionate” in cinque giorni di maltempo incessante, gli incredibili 840 mm di Falcare ci danno un’idea di quanta acqua sia caduta in questi giorni in tutta l’area garganica. Ma quello di Falcare non è un dato isolato. Solo da lunedì a ieri a San Giovanni Rotondo sono caduti 552 mm di pioggia. Notevolissimi anche i 480 mm a San Marco in Lamis, i 318 mm a Cagnano, i 318 mm a Varano, 269 mm a Monte Sant’Angelo, 253 mm a Rignano Garganico. A Vico del Gargano fino a ieri erano caduti 182 mm di pioggia, che salgono ad ormai quasi 300 mm con i nubifragi odierni. Come dimostrano i dati pluviometrici delle varie stazioni meteorologiche del promontorio garganico, in poco più di quattro giorni, in quest’area della Puglia settentrionale, è caduta una vera e propria valanga di acqua.

gargano alluvioneTroppa per essere smaltita correttamente dal terreno, e cosi sono saltate tutte le criticità idrogeologiche che solitamente si manifestano in queste situazioni eccezionali. Noi nei giorni scorsi avevamo mostrato una certa preoccupazione, per questa pericolosa “recrudescenza” del maltempo sulle regioni del medio-basso Adriatico, che poteva dare origine a eventi precipitativi di una certa consistenza. In special modo lungo i settori pedemontani, fra Molise e Puglia garganica, particolarmente esposti (aperti) al richiamo delle masse d’aria temperate e umide, di ritorno da N-NE, dal medio Adriatico. Questo tipo di configurazione, già in passato, si era resa responsabile di altri importanti eventi alluvionali sulle nostre regioni adriatiche. Eppure in questo caso si sono venute a sommare una serie di situazioni, davvero inusuali, che hanno permesso ai nuclei precipitativi, in continuo sviluppo sopra il basso Adriatico, di potersi accanire, con una certa veemenza, sulle aree garganiche, scaricando su queste oltre 500 mm di pioggia in appena quattro giorni. A differenza della maggior parte delle alluvioni che ogni anno, soprattutto in autunno, sconvolgono il territorio nazionale, quella che ha duramente colpito il Gargano presenta delle caratteristiche differenti, poiché si è sviluppata in piena avvezione fredda, lungo il settore post-frontale di una vecchia circolazione depressionaria, entrata in fase di “CUT-OFF” ad est delle coste pugliesi.

analyzaEvolvendosi in “CUT-OFF”, e entrando nella fase di colmamento, questa depressione (ex italica), già nel corso della giornata di mercoledì 3 Settembre, cominciava a presentare un “gradiente barico” molto “lasco”. Questo “gradiente barico” molto debole, unendosi al promontorio anticiclonico, presente sull’Europa orientale, fra Romania e Ucraina, ha portato alla formazione di un lungo campo barico molto “lasco”, lungo tutta l’area mediterranea, che ha sensibilmente indebolito le correnti nella media e alta troposfera (quelle che spingono i corpi nuvolosi e le perturbazioni). Questo campo barico estremamente “lasco” ha sensibilmente rallentato la circolazione delle correnti occidentali in quota lungo tutto il Mediterraneo, fino all’Europa orientale e alle coste dell’Asia minore. La presenza di una circolazione atmosferica molto lenta, in quota, ha favorito una lunga staticità della configurazione barica che negli ultimi giorni ha dominato lo scenario sinottico sul bacino centrale del Mediterraneo, rallentando ulteriormente lo spostamento verso la Grecia del suddetto “CUT-OFF”, fermo nella sua posizione. Permanendo per più giorni semi-stazionario fra il basso Adriatico e le coste greche occidentali, la circolazione depressionaria, in posizione pressochè statica, ha richiamato verso il medio-basso Adriatico una moderata ventilazione di ritorno da N-NE e NE che all’altezza delle coste molisane e del Gargano tendeva a confluire con i venti nord-occidentali, da “gradiente”, che scorrevano sul basso Adriatico fino al Canale d’Otranto.

peschici02Si è venuta a creare una particolare linea di convergenza venti, attiva nei bassi strati, in aria fredda, nel centro del basso Adriatico, che ha mantenuto attivo una intensa attività convettiva nel tratto di mare antistante il Gargano. Quest’ultima, inoltre, veniva coadiuvata in quota da un significativo “gradiente termico verticale”, esacerbato dall’aria fredda in quota insistente attorno il “CUT-OFF” (a 500 hpa) che contrastava, sulla verticale, con le ancora calde acque superficiali del basso Adriatico, il cui contributo caldo e umido ha fornito un buon carburante per il continuo sviluppo di nuclei temporaleschi in aria fredda, particolarmente intensi lungo la linea di discontinuità creata dalla confluenza dei venti da NE con quelli di NO. La convergenza fra le correnti nord-orientali nei bassi strati e quelle nord-occidentali, in scivolamento sul basso Adriatico, ha continuato, fino alla mattinata odierna, ad alimentare un significativo “forcing” convettivo, da confluenza linea venti nei bassi strati, che ha supportato il continuo sviluppo di “Cellule temporalesche” e piccoli sistemi convettivi, in avvezione fredda, lungo tutto il basso Adriatico. Molti di questi, una volta nati in mare, nel pieno stadio di maturità, agganciate in quota dalle correnti di ritorno del “CUT-OFF”, da N-NE e NE, hanno impattato frontalmente con il massiccio montuoso del promontorio garganico, scaricando una serie di forti temporali, acquazzoni con elevati indici di rain/rate e violenti nubifragi nelle stesse località, tra Falcare, San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis.

L'immagine satellitare evidenzia i temporali che si accaniscono sul promontorio garganico
L’immagine satellitare evidenzia i temporali che si accaniscono sul promontorio garganico

L’attività convettiva, già molto intensa, per l’azione della confluenza venti in settore post-frontale, sommandosi al “forcing” orografico esercitato dai rilievi del Gargano, che rasentano i 1000 metri, ha prodotto precipitazioni piuttosto intense localizzate nelle stesse zone. Il grosso dell’instabilità è ormai passato, mentre il “CUT-OFF”, ora sui vicini Balcani, si colmerà. Questa acuta fase di maltempo finalmente si attenuerà, definitivamente, solo a partire dalla tarda mattinata di domani, con il ritorno del sole e dei cieli parzialmente nuvolosi o poco nuvolosi su buona parte del territorio nazionale. Una residua nuvolosità si attarderà ancora in mattinata fra il Salento, la Calabria e il nord-est Sicilia, dove non si escluderanno residue precipitazioni, in rapido dissolvimento dalla tarda mattinata. Da lunedì un campo barico piuttosto “lasco” prenderà possesso del Mediterraneo, garantendo condizioni di tempo stabile e maggiormente soleggiato, in un contesto climatico pienamente compatibile con quello tardo estivo, tipico per Settembre. Le temperature, pur aumentando nei valori massimi, non si spingeranno oltre la soglia dei +28°C +30°C, salvo locali eccezioni per il meridione.

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