Le piogge incessanti che negli ultimi giorni si sono abbattute su alcune regioni della Serbia hanno provocato lo straripamento di diversi fiumi e torrenti con l’inondazione di vaste estensioni di territorio. Come ha reso noto il ministero dell’interno, lo stato di emergenza e’ stato proclamato nelle municipalita’ di Kladovo e Negotin, lungo il corso del Danubio non lontano dal confine orientale con Romania e Bulgaria. Critica anche la situazione dell’acqua alta a Majdanpek. Numerose le segnalazioni di frane e smottamenti, che hanno provocato l’interruzione di diverse strade e linee ferroviarie. Nel villaggio di Milutinovac la pressione dell’acqua ha causato la rottura di un ponte, mentre sono tante le localita’ prive di energia elettrica. Finora non sono giunte notizie di vittime, ma c’e’ forte attenzione al crescere del livello dei fiumi, a cominciare da Danubio e Sava. Zone alluvionate a causa delle piogge torrenziali si registrano anche nei Paesi vicini, in particolare Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina. In Slovenia si sono registrati nel fine settimana un morto e un disperso. Lo scorso maggio alluvioni devastanti hanno colpito Serbia e Bosnia-Erzegovina.
In serata sono state evacuate circa 300 persone nel villaggio di Tekija e una ventina a Podvrska, localita’ non lontane da Kladovo, una delle regioni piu’ colpite dalla nuova ondata di alluvioni in Serbia. Nel darne notizia, il ministero dell’interno ha aggiunto che le operazioni di soccorso e messa in sicurezza delle popolazioni minacciate dall’acqua alta andranno avanti nelle prossime ore. Nella zona stanno affluendo squadre di soccorritori della protezione civile, delle forze armate, della polizia, appoggiate da elicotteri del ministero.