Ambiente: Ilva, sversamento di 60.000 litri di gasolio in mare. Ennesima ferita per Taranto

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ILVA DOMENICA 3 - Copia”Lo sversamento di 60.000 litri di gasolio, ovvero oltre 50 tonnellate, in mare provenienti dallo stabilimento Ilva di Taranto e’ un fatto di una gravita’ inaudita. Il danno ambientale e’ ingente e quello che va assolutamente chiarito e’ la ragione per cui l’incidente che ha portato allo sversamento e’ iniziato alle due di notte e solo verso le 8.30 del mattino del 18 di settembre sono state allertate le autorita”’. Lo afferma in una nota il portavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli riferendosi all’incidente che ieri ha provocato la caduta in mare di un grosso quantitativo di olio combustibile proveniente dall’Ilva. ”Per sei ore – aggiunge Bonelli – lo sversamento a mare e’ avvenuto indisturbato. Sono solo 60.000 i litri che sono finiti in mare? Una cosa e’ certa: l’Ilva non puo’ trovare nell’operaio addetto alle operazioni il capro espiatorio di quanto accaduto. In realta’ questa vicenda evidenzia come ci sia una falla preoccupante nei sistemi di sicurezza e allarme dell’Ilva che non sono automatizzati e informatizzati”. Il leader dei Verdi chiede ”pertanto che l’Ispra ispezioni immediatamente l’area oggetto del disastro e prepari la richiesta di risarcimento di danno ambientale all’Ilva ai sensi del decreto legislativo 152. Ilva deve pagare il danno ambientale fatto al mare dei tarantini e auspico che a questa richiesta si associ subito il sindaco di Taranto”. “Lo sversamento in mare dell’olio combustibile e’ l’ennesima e dolorante ferita che sta inquinando pericolosamente Taranto. Ogni giorno l’Ilva si fa sentire ed un nuovo dramma si aggiunge a quella che e’ diventata una situazione che ha superato il limite”. Lo afferma in una nota il Segretario Nazionale di Italia dei Valori, Ignazio Messina. “Basta – aggiunge – non lo possiamo piu’ accettare. Sicurezza e sostenibilita’ sembrano parole sconosciute che con Taranto non hanno nulla a che fare”. “Dopo tutti gli incidenti – conclude – ci chiediamo a questo punto cos’altro si intenda lasciare accadere perche’ si intervenga per risolvere e mettere al sicuro cittadini ed ambiente e riconsegnare spazi sani di vivibilita'”.

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