Ambiente, l’Italia è più sensibile d’Europa: per gli italiani “tutela e crea lavoro”

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L’84% degli italiani, rispetto ad una media europea del 74%, ritiene che la tutela dell’ambiente possa aiutare l’economia a crescere ed a creare posti di lavoro. E’ quanto afferma la Coldirettiche ha partecipato alla Marcia per il Clima nell’ambito della giornata di mobilitazione globale “Global Day of Action”, promossa da piu’ di 950 associazioni in occasione del prossimo appuntamento climatico internazionale, il Climate Summit 2014 del 23 Settembre di New York, convocato dal Segretario Generale Ban Ki-moon ai margini della 69esima Assemblea Generale ONU. L’89% degli italiani ritiene che le questioni ambientali abbiano un effetto sulla vita quotidiana con l’inquinamento dell’aria che – sottolinea la Coldiretti – e’ il principale problema ambientale per una maggioranza del 56% degli italiani, sulla base dell’ultimo rapporto Eurobarometro relativo al 2014. La sensibilita’ ambientale – precisa la Coldiretti – e’ confermata dai comportamenti, con il 30% degli italiani che per ridurre l’emissione di gas ad effetto serra ha acquistato nell’ultimo mese prodotti locali che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti prima di giungere in tavola. Mentre il 31% sostiene l’importanza di utilizzare mezzi pubblici al posto delle auto di proprieta’.

Con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana puo’ tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno per contribuire personalmente con uno stile di vita responsabile e attento all’ambiente. Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, non sprecare e portare in tavola gli avanzi sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dal decalogo della Coldiretti per assumere responsabilita’ nei confronti delle generazioni future. E’ stato calcolato che – sottolinea la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e gli asparagi dal Peru’ viaggiano per oltre 10mila km, bruciando 6,3 chili di petrolio e liberando 19,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Forse l’unico aspetto positivo della crisi e’ la tendenza ad acquisti piu’ responsabili. Anche se la situazione resta preoccupante, tre famiglie su quattro (73%) hanno tagliato gli sprechi a tavola, con il 45% che li ha ridotti mentre il 28% li ha addirittura annullati, secondo una analisi Coldiretti/Ixe’, dalla quale emerge che tra chi ha tagliato gli sprechi l’80% fa la spesa in modo piu’ oculato, il 37% guardando con piu’ attenzione alla data di scadenza e il 26% riducendo le dosi acquistate, mentre sono il 56% quelli che riutilizzano quello che avanza.

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