A dieci giorni dall’uccisione dell’orsa Daniza, che l’Enpa ritiene essere rimasta “vittima di un vero e proprio animalicidio”, la Protezione Animali chiede che “per i cuccioli sia fatto il possibile per garantire la loro tutela, incolumita’ e il diritto di vivere come animali selvatici e non sfruttati come attrazione per turisti”. I due orsetti “devono essere aiutati e sostenuti nel loro ambiente naturale- spiega l’Enpa- senza prendere in considerazione o chiamare in causa strutture di cattivita’ o che hanno obiettivi addirittura lucrativi. La stragrande maggioranza degli italiani, e noi con loro, e’ in attesa delle soluzioni proposte dalle istituzioni e soprattutto da scienziati ‘indipendenti’ dalla provincia autonoma di Trento, dai vertici del ministero e dall’Ispra stessa”. Dalle istituzioni responsabili di questa tragedia “pretendiamo di sapere con inequivocabile chiarezza cosa intendono rispondere alle richieste di chi vorrebbe detenere gli orsetti, e soprattutto di dare pronta e trasparente comunicazione sull’attuale stato di salute dei cuccioli, che sappiamo comunque essere monitorati”, spiega l’Enpa. Per questo, “dopo avere gia’ chiesto il sequestro dei due piccoli, che purtroppo non e’ avvenuto, la Protezione Animali sollecita la creazione di un pool di esperti in loco – ma di indiscussa esperienza – che tenga sotto costante controllo i due animali e ponga in essere un efficace piano di interventi, adeguato a garantirne sicurezza e benessere”. L’inverno, infatti, “e’ ormai alle porte e il tempo stringe- conclude l’Enpa- ma, a parte dichiarazioni rese a mezzo stampa, di interventi concreti non abbiamo visto neanche l’ombra”.