“Dal 2010 ad oggi sono 13 gli orsi bruni marsicani uccisi nel centro Italia da bocconi avvelenati, malattie trasmesse dal bestiame allevato, bracconaggio e da altre cause che ancora oggi restano sconosciute. L’orso trovato morto la scorsa settimana vicino Pettorano sul Gizio e’, dunque, solo l’ultimo di una lunga serie e i dati dimostrano che abbiamo perso in soli 4 anni un quarto della popolazione di questa sottospecie, in 1 anno il 10%, che e’ stimata in circa 50 esemplari”. L’allarme viene lanciato alla vigilia di una giornata cruciale per questo animale simbolo della fauna italiana: domani, infatti, presso il ministero dell’Ambiente e’ convocata una riunione tecnica della ‘task-force’ ovvero, l’autorita’ di gestione del Patom- Piano di azione per la tutela dell’Orso marsicano. “Stiamo perdendo, esemplare dopo esemplare una specie simbolo della nostra fauna selvatica protetta e vanificando decenni di lavoro e di investimenti per la sua tutela- dichiara Donatella Bianchi, Presidente del Wwf Italia- La nostra denuncia e’ rivolta principalmente alle istituzioni che fino ad oggi si sono dimostrate incapaci di intervenire con una chiara e definita strategia operativa e con competenze degne del valore di questa specie. Vanno messe in campo le forze migliori, va inserita una marcia in piu’ perche’ la conservazione dell’orso bruno marsicano e di tutta la fauna protetta divenga un punto importante dell’agenda politica del nostro paese”. La task-force “deve attivare quelle azioni concrete finora mancate e coordinarle con le amministrazioni e le forze dell’ordine. E’ urgentissimo attivare quel monitoraggio continuo sul territorio per debellare finalmente bracconaggio, veleni, diffusione di patologie infettive e- conclude Bianchi- presidiare le aree dove vive l’orso accrescendo la cultura della convivenza e della tolleranza”.