Dallo spazio alle profondità della Terra, decine gli esperimenti sono al nastro di partenza per catturare il ‘lato oscuro’ dell’universo, ossia la materia oscura e l’energia oscura, entrambe completamente sconosciute ma importantissime, visto che insieme costituiscono il 95% del cosmo. Gli esperimenti decisi a scoprire che cosa siano in realtà sono stati presentati a Roma, presso l’Accademia dei Lincei, nel convegno organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per i 450 anni dalla nascita di Galileo Galilei. ”Il nostro obiettivo è capire fenomeni che esistono in natura, ma che non abbiamo mai neppure immaginato”, ha detto il Nobel Samuel Ting, che dal Cern di Ginevra guida il progetto internazionale Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), il cacciatore di antimateria e materia oscura al lavoro all’esterno della Stazione Spaziale. ”Capiamo molto bene il 5% dell’universo che ci circonda e siamo agli albori di una nuova epoca di scoperte”, ha osservato il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Dal prossimo anno la caccia di particelle misteriose riprenderà anche con il più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern: dopo la scoperta del bosone di Higgs ”abbiamo davanti anni molto interessanti”, ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni. Si lavora anche per i telescopi del futuro, come quelli destinati a formare il Cherenkov Telescope Array (Cta), ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Giovanni Bignami. I prototipi, ha aggiunto, vengono stampati in 3D per ottimizzare la progettazione.