Clima: con estate pazza, anno record per il tartufo

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TARTUFO ARTICOLO - CopiaL’estate pazza segnata da piogge sparse e abbondanti, che ha rovinato le vacanze degli italiani, assicura però un anno storico per il tartufo con una produzione  da record per quantità e qualità con prezzi lontani dai valori inavvicinabili del passato che vanno dai 10 euro/etto per il nero nel centro Italia fino ai 200 euro/etto per il bianco in Piemonte per le pezzature piu’ piccole che si è iniziato a raccogliere. E’ quanto rileva la Coldiretti nel segnalare che in tutte le principali aree produttive ci sono condizioni per una buona raccolta che potrà essere ottima se anche l’autunno sarà caratterizzato dalle piogge che sono tipiche della stagione perche’ il Tuber magnatum Pico si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione.

Una occasione per i buongustai appassionati del pregiato tubero che potrà essere gustato in abbondanza ad un prezzo ragionevole particolarmente apprezzato in tempi di crisi. Con il primo week end di autunno, ricorda la Coldiretti, si moltiplicano lungo tutto il Paese le mostre, le sagre e le manifestazioni dedicate al tartufo che coinvolge in Italia circa 200.000 raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti per un business comprensivo di indotto con un valore stimato in circa mezzo miliardo per una specialità venduta fresca, conservata o trasformata che alimentano anche un buon flusso di esportazioni.  In Piemonte, in attesa dell’apertura della 84a Fiera internazionale e del mercato mondiale del tartufo bianco dell’ 11 ottobre, è iniziata la raccolta, continua la Coldiretti, da parte dei ”trifolau”. In Umbria, dove si realizza circa il 30 per cento della produzione nazionale e il 45 per cento delle esportazioni, si attende buona quantità e di ottima qualità con prezzi che sfiorano i 70-100 euro l’etto per il bianco e i 10 euro l’etto per il nero (scorzone).

Note positive, riferisce ancora la Coldiretti, anche dalla Toscana dove si prevede un 10 per cento in più di raccolto di buona qualità ed in particolare da una delle zone tartuficole di eccellenza, quella di San Miniato (Pisa). Dalle Marche viene la rassicurazione che le recenti e intense piogge che hanno attraversato la regione non hanno provocato danni ai terreni ed è quindi confermato un incremento delle quantità disponibili che sarà accompagnato da una buona qualità. I prezzi del nero, in discesa, dovrebbero aggirarsi attorno ai 10 euro all’etto, mentre occorrerà aspettare per avere dalla Borsa merci di Acqualagna (Pesaro) le quotazioni del bianco. Pesa su tutto, però, il rischio dell’inganno con la vendita di importazioni low cost contro le quali la Coldiretti, assicura, è impegnata a chiedere la tracciabilità delle transazioni e l’indicazione obbligatoria d’origine.

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