Il riscaldamento globale ha aumentato di dieci volte il rischio di ondate di calore prolungate, con effetti anche su altri tipi di eventi meteorologici estremi: è quanto risulta da uno studio che riunisce 22 analisi comparate di 16 diversi eventi meteorologici estremi avvenuti nel mondo nel 2013. Tuttavia, se ad esempio i giudizi sulle cause dell’ondata di calore in Australia sono concordi, la siccità in California – la peggiore almeno dal 1895 a questa parte – potrebbe essere stata causata o comunque esacerbata da una rara configurazione delle correnti di alta quota, più che dall’aumento delle temperature medie di per sé (che giocano pur sempre un ruolo, sottolinea l’agenzia oceanografica ed atmosferica statunitense, la Nooa). Ancora più incerto è il ruolo del riscaldamento globale negli episodi di piogge torrenziali o inondazioni come quelle avvenute in Europa: due studi suggeriscono un maggior rischio con l’aumentare della temperatura, altri invece indicherebbero un’influenza nulla o addirittura un rischio diminuito, segno che non è possibile ottenere una risposta certa con le tecniche attualmente disponibili. Il rapporto, di oltre cento pagine, è stato pubblicato dalla Società Meteorologica statunitense in collaborazione con il britannico Met Office per il terzo anno consecutivo: l’obbiettivo è quello di analizzare il ruolo del riscaldamento globale e di altri fattori negli eventi meteorologici notevoli dell’anno precedente.