Caccia alle specie in declino, calendari venatori che non rispettano le indicazioni comunitarie e dell’Ispra, uso di richiami vivi e bracconaggio. E’ preoccupante, secondo la Lipu-BirdLife Italia, lo scenario della nuova stagione venatoria che partira’ domenica, dopo che ben 13 Regioni hanno anticipato fissando le preaperture gia’ dal 1^ settembre. “Una decisione che ha comportato, com”Purtroppo molte Regioni faticano ancora a tenere in conto la biodiversita’- dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia- continuando a varare calendari venatori che rispondono piu’ alle esigenze del mondo venatorio che della conservazione della natura. E’ un Paese dove gli animali vengono massacrati senza considerare la loro biologia, dove per anni le associazioni venatorie hanno abusato dei ripopolamenti causando danni alla biodiversita’ e all’agricoltura, dove la vigilanza e’ scarsa nonostante la circolazione di milioni di armi e le numerose vittime di incidenti di caccia, anche estranee all’attivita’ venatoria, dove si assiste nei valichi e nei punti di passo alla strage di uccelli perpetrata da “sparatori” agguerriti, dove si tenta di far entrare le doppiette nei parchi e nelle aree protette. Ci opponiamo e continueremo ad opporci con ogni mezzo a questo degrado civico”. Inoltre “la stagione ripartira’ con l’utilizzo degli odiosi richiami vivi, una vergogna italiana che continua nonostante la campagna Lipu, sostenuta da numerose associazioni e da centinaia di migliaia di firme di cittadini, che ne chiede l’abolizione totale, e la procedura d’infrazione comunitaria, che rischia, in assenza di novita’ legislative, di portare l’Italia e gli italiani a pagare in vece dei cacciatori”,prosegue il presidente Lipu. La buona notizia “e’ che la caccia registra un calo costante e inesorabile dei praticanti, il cui numero ufficiale sembra oggi sceso a poco piu’ di 600mila unita’, con crisi soprattutto nelle roccaforti venatorie come ad esempio la Lombardia. Ancora troppi, per i nostri gusti, ma molto di meno rispetto al passato. Segno che l’Italia e gli italiani- conclude Mamone Capria- non amano i fucili e chiedono di vivere la natura con intelligenza e rispetto”.e ogni anno, gravi danni essendo effettuata in periodo riproduttivo: tra le vittime tortora selvatica, alzavola, marzaiola, quaglia, beccaccino e numerose altre specie”, sottolinea la Lipu. “Anche quest’anno le doppiette colpiranno uccelli selvatici che soffrono di uno stato di conservazione sfavorevole. Si tratta di 18 specie su 32, dal moriglione alla marzaiola, dalla coturnice al fagiano di monte, dalla quaglia alla pavoncella fino all’allodola e al combattente. Solo quest’ultimo- rileva la Lipu- con la moretta, sono state escluse, da alcune Regioni, dalla lista delle cacciabili: in realta’ le regole prevedono che, in attesa di adeguati piani di gestione, si debba sospendere per tutte le specie in declino, in via cautelativa, l’attivita’ venatoria”. Inoltre, i calendari delle Regioni rispettano solo in parte le indicazioni comunitarie recepite in Italia dall’art. 42 della legge comunitaria 2010: “per molte specie, infatti, si sparera’ in gennaio, in periodo di migrazione pre nuziale”.