“La Protezione Civile non comincia nella gestione delle emergenze e delle calamita’. Inizia negli uffici tecnici comunali quando vengono rilasciate licenze di sfregiare l’ambiente. La Protezione Civile e’ prendersi cura del territorio. Perche’ con la natura non si scherza”. Lo scrive sul suo profilo facebook l’assessore alla Protezione civile della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, a proposito delle conseguenze dell’alluvione che ha colpito ieri il Gargano in provincia di Foggia. Minervini sottolinea come a san Marco in Lamis sono caduti 300 millimetri di pioggia in meno di 24 ore. “Una valanga d’acqua”, spiega. “Una cosa mai accaduta prima. – continua Minervini – E, invece, e’ accaduta. Anzi, ormai, accade”. Il fiume Candelaro e’ esondato, “anche questo – ricorda Minervini – non era mai accaduto, e pezzi di Monte cedono a frane. Non siamo piu’ dinanzi a eventi eccezionali”. Questo significa che “bisogna organizzarsi – sostiene Minervini – per gestire l’impatto di fenomeni che tendono a diventare ordinari. La messa in sicurezza del nostro territorio e’ la nostra prima vera priorita’. Liberare gli alvei delle lame e dei torrenti e’ questione di sicurezza primaria”. “Abbiamo la mappa del rischio idrogeologico, – prosegue – dobbiamo solo convincerci tutti che quegli interventi vengono prima di tutte le sagre. Curare le ferite del cemento che hanno dissestato l’ambiente fuori e dentro le citta’ e’ ormai inderogabile. E, piuttosto che nuove colate di asfalto – conclude l’assessore – bisogna rimettere in sesto la rete stradale esistente che in troppe zone, soprattutto sul Gargano e sui Monti Dauni, e’ troppo fragile e precaria”.