Una tromba d’aria come non si era mai vista a Firenze: dieci minuti di acqua, grandine e vento che hanno stravolto la citta’ e gran parte della provincia causando oltre cento feriti, tutti abbastanza lievi, danni al patrimonio culturale e artistico, e a tanti fiorentini che hanno avuto auto e tetti colpiti, scantinati e negozi allagati. Paura per le possibili conseguenze delle infiltrazioni, ma in alcuni casi anche per la rottura dei vetri delle finestre, alla Galleria degli Uffizi, all’Accademia, a Palazzo Vecchio, alla Biblioteca Nazionale, alla Sacrestia Vecchia di San Lorenzo, al Museo di San Marco a quello di Santa Croce. Strage di alberi al giardino di Boboli e al cimitero monumentale degli inglesi. Tutti luoghi che il 4 novembre 1966 vennero stravolti dall’acqua dell’Arno. Oggi il fiume, che pure aspetta di essere ancora messo in piena sicurezza, non c’entra.
Poco dopo mezzogiorno il cielo si e’ fatto improvvisamente scuro e in dieci minuti la citta’ si e’ imbiancata per la grandine mentre il vento spazzava tutto cio’ che trovava sulla sua strada. Un violentissimo temporale, che pha colpito anche Viareggio, Empoli e altre località della Toscana settentrionale, con raffiche come quelle di un uragano di 1^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, fino a 120km/h. Molti hanno dovuto spalare la coltre bianca, proprio come si fa con la neve. Tra loro anche il Governatore della Toscana Enrico Rossi, impegnato davanti all’ingresso della Regione, in piazza del Duomo. Alcuni musei sono stati chiusi, come gli Uffizi, e riaperti solo dopo le verifiche, anche se la conta dei danni dara’ possibile solo domani. Nella prossima seduta, ha annunciato Rossi, la giunta regionale approvera’ la richiesta dello stato di calamita’. “La Regione – ha detto il presidente – fara’ la sua parte, ma ci auguriamo che anche lo stato vorra’ intervenire in favore delle popolazioni cosi’ duramente colpite.
I turisti, sorpresi nel centro storico, cercavano inutilmente riparo nei negozi: molte strade si sono trasformate in torrenti e dai tetti venivano giu’ tegole e, in alcuni casi, pezzi di grondaie che non reggevano la forza dell’acqua. Il vento ha scoperchiato la scuola elementare don Milani, nel quartiere 4, obbligando i responsabili a ordinare l’evacuazione. Ancora peggio e’ andata in provincia dove, solo nella zona dell’Empolese Valdelsa l’Asl 11 segnala 39 feriti, tra i quali tre bambini. Nel comune di Cerreto Guidi cinque adulti, due le maestre, sono rimasti feriti nel crollo parziale avvenuto all’interno di una scuola elementare a Lazzeretto. Qui sono stati allestiti anche due punti medici avanzati che resteranno aperti fino a domani mattina per alleggerire il pronto soccorso dell’ospedale di Empoli. E’ qui che e’ stata curata una persona per le contusioni riportate al volto a causa della grandine. I chicchi bianchi, in alcuni casi talmente grandi da lasciare segni evidenti sulle carrozzerie delle auto, hanno causato gravissimi danni all’agricoltura. Secondo le prime stime di Confagricoltura, solo nei vigneti si puo’ parlare di 20 milioni. Nei prossimi giorni sara’ possibile fare un bilancio preciso.
Firenze, dove il sindaco Dario Nardella ha convocato l’unita’ di crisi della Protezione civile, si e’ trasformata in una specie di cimitero del verde: alberi sono caduti in tutta la citta’, abbattendosi sulle strade e sulle auto in sosta. A Lastra a Signa madre e figlia sono rimaste bloccate nella loro auto sulla quale si e’ abbattuto un albero. Sono uscite illese ma chiaramente sotto choc. Prima di arrivare sul capoluogo la coltre nera di nubi aveva attraversato le province di Pisa, Lucca, passando poi per quelle di Pistoia e Prato. Dovunque i vigili del fuoco sono stati chiamati a un superlavoro e dal comando regionale hanno dovuto far arrivare rinforzi dalle province di Siena, Massa Carrara, Arezzo e Grosseto che il maltempo aveva risparmiato. “Non eravamo stati informati di un evento cosi’ rilevante – detto il sindaco di Firenze Nardella sottolineando comunque che la macchina dell’emergenza ha funzionato -. Sapevamo solo dell’arrivo del maltempo, ma non potevamo sapere che si sarebbe manifestato in questa forma”. A disposizione del Comune c’erano, riguardo ad oggi, due bollettini, uno dell’Universita’ di Firenze che parlava di “emergenza caldo”, mentre un altro, della Regione, “di forti precipitazioni”. Passata la tempesta su Firenze e’ tornato a splendere il sole anche se, come ha ricordato lo stesso Nardella, secondo le previsioni, “dovrebbe verificarsi un peggioramento delle condizioni meteo per la nottata in arrivo”. La speranza e’ che non si tratti di un altro evento straordinario.