Maltempo nel Foggiano: gravi danni per l’agricoltura

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agricoltura“L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la Puglia, ed in particolare la provincia di Foggia e il territorio dell’Alto Tavoliere, sta causando gravi danni all’agricoltura. La situazione e drammatica nelle campagne: ingenti danni sono stati causati dal forte vento e dalla pioggia battente, ma la preoccupazione e per le prossime giornate, quando la situazione meteorologica prevede ancora temporali e vento”. E’ l’allarme lanciato da Umberto Porrelli, il presidente provinciale dell’Associazione lavoratori produttori dell’agroalimentare ambientale Cgil di Foggia.”In una solo giornata – ha sottolineato ancora Porrelli – sono stati distrutti piu’ del 60% delle produzioni vitivinicole con danni non trascurabili per le altre coltivazioni, inoltre decine di aziende agricole sono state sommerse dall’acqua. La prevenzione – ha aggiunto – deve essere una priorita’ se non si vuole pagare un conto di decine di milioni di euro di danni. Gli enti interessati devono intervenire con fondi per garantire un corretto assetto idrogeologico a difesa del territorio e delle aziende agricole. Fino ad oggi questi fondi, quando sono stati investiti, non hanno portato ad alcun effettivo miglioramento della situazione”. Per L’Alpaa i maggiori danni li hanno registrati i contadini: “l’agricoltura e’ stata quasi totalmente piegata e numerose colture sono state distrutte dalla grandine che ha colpito frutta e verdura. Per non parlare dei vigneti e di uliveti”. L’Alpaa Cgil, a fronte del previsto protrarsi delle avverse condizioni meteo, ha chiesto a tutti i sindaci dei comuni dell’Alto Tavoliere, a partire da San Severo, di avanzare immediata richiesta del riconoscimento dello stato di calamita’ naturale con il conseguente blocco delle giornate agricole. “La maggior parte dei piccoli produttori della Capitanata sono anche braccianti agricoli e – ha insistito Porrelli – a causa del maltempo si troveranno nella condizione di non poter raggiungere il numero di giornate lavorative minime per accedere agli strumenti di sostegno al reddito. Sarebbe una beffa ulteriore – ha concluso – che si sommerebbe agli effetti gia’ disastrosi della progressiva crisi ed erosione dei redditi”.

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