E’ iniziata alla fine di agosto la vendemmia in Romagna con le uve precoci Pinot bianco e Chardonnay. Una partenza tardiva rispetto alle due annate precedenti, particolarmente calde e siccitose. Quella 2014 invece verra’ ricordata come un’annata fortemente influenzata da un’estate instabile e piovosa. Ma in campo resta ancora l’80% delle uve e dunque molto dipendera’ da come sara’ il tempo nelle prossime settimane. Lo ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha visitato l’azienda agricola Longanesi a Bagnacavallo, famosa per il recupero del Burson, un antico rosso di pianura, per fare il punto sulla vendemmia 2014 e le prospettive del settore vitivinicolo. “Se il miglioramento meteo di questi giorni si confermera’ anche nei prossimi giorni – ha detto Rabboni – avremo livelli qualitativi piu’ che buoni. Un eventuale calo del grado alcolico potra’ in ogni caso essere gestito con l’arricchimento. Le quantita’ attese sono in linea con quelle medie degli ultimi cinque anni mentre nel resto d’Italia rispetto allo stesso periodo si stima un calo del 7%. Questo significa per le nostre uve la possibilita’ di una buona remunerazione”. Dal punto di vista delle quantita’ le previsioni di Assoenologi riallineano la vendemmia 2014 alle medie degli ultimi cinque anni con una produzione di 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti. Rispetto alla straordinaria annata 2013 si tratta di una riduzione del 10% come dato medio regionale. L’Emilia-Romagna, per il terzo anno consecutivo, si conferma a livello nazionale come la seconda regione italiana piu’ produttiva dopo il Veneto. Per il vino emiliano-romagnolo ci sono comunque le possibilita’ di continuare a crescere sui mercati, il 2013 ha fatto segnare un aumento del 10% sull’export. Il 29 settembre scade un bando da 3,8 milioni che potra’ permettere ai viticoltori della regione di fare investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri. E altre risorse sono in arrivo grazie all’Ocm vino: si tratta di 50 milioni per il biennio 2014-2015. Nella promozione del vino emiliano-romagnolo rimane ovviamente fondamentale anche il fronte relativo alle denominazioni “Abbiamo fortemente sostenuto – ha detto Rabboni – il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali come la Doc Gutturnio, la Doc Romagna, la Igt Emilia, la nuova Doc Pignoletto”. Fra le novita’ di questa stagione c’e’ l’approvazione della proposta aggiornata del disciplinare di produzione della Doc Pignoletto e di modifica del disciplinare della Docg Colli Bolognesi Pignoletto che, a conclusione dell’esame comunitario attualmente in corso, consentiranno di trasformare quello che oggi e’ un vitigno coltivabile ovunque in Europa in una denominazione tutelata ammessa nelle sole province di Bologna, Modena e Ravenna.