Medicina: caccia agli indicatori del rischio di malattie croniche

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Scoprire sostanze nel sangue (biomarcatori) ‘indicatori’ del rischio individuale di ammalarsi di Alzheimer o di malattie cardiovascolari in modo da mettere a punto test del sangue e piani di prevenzione personalizzata: e’ questo uno dei principali obiettivi di un maxi-progetto di ricerca mondiale che partira’ nel 2015 e sara’ coordinato dall’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore. Il progetto vertera’ anche sulla formazione e scambio di ricercatori a favore della prevenzione di certe malattie croniche utilizzando la medicina personalizzata. Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto – della durata di 48 mesi – e’ stato battezzato PRECeDI (Personalized pREvention of Chronic Diseases – prevenzione personalizzata delle malattie croniche) e si interessera’ in particolare delle malattie cardiovascolari, di Alzheimer e di alcuni tumori come il cancro di testa e collo. Coordinato da Stefania Boccia, dell’Istituto di Sanita’ Pubblica UCSC, il progetto ha ricevuto un finanziamento di 792 mila euro nell’ambito dei progetti H2020-Marie Curie-RISE-2014 e coinvolge un partenariato di 11 enti, tra cui due provenienti da paesi extra europei (Stati Uniti e Canada), tre Piccole e Medie Imprese e un’associazione europea. Nel corso di 4 anni, 30 ricercatori saranno distaccati nelle organizzazioni partner, e saranno supportati da un team di scienziati leader nel campo della medicina personalizzata. Sul fronte della ricerca PRECeDI “e’ volto a scoprire nuove molecole plasmatiche che fungano da marcatore predittivo di malattia in soggetti sani, e di prognosi nei soggetti ammalati – spiega Boccia – utilizzando un semplice prelievo di sangue”. I progetti di ricerca svolti in PRECeDI sono inseriti a loro volta, nel contesto di altri progetti gia’ esistenti finanziati dalla CE presso le strutture ospitanti.

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