Sviluppato un primo test del sangue per diagnosticare la depressione, capire se un individuo e’ suscettibile a soffrire di episodi depressivi, personalizzare la terapia dei pazienti depressi e infine anche giudicare in poche settimane se le terapie funzioneranno. Tutte queste informazioni, grazie a un lavoro che sara’ pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry, sono fornite da un semplice prelievo di sangue in cui si vanno a rintracciare le quantita’ di nove molecole della stessa famiglia degli ‘Rna’, molecole simili al Dna. Il test e’ stato sviluppato da Eva Redei della Northwestern University Feinberg School of Medicine che aveva gia’ sviluppato un test analogo per la depressione negli adolescenti. ”L’importanza di questo studio – commenta lo psichiatra italiano Graziano Pinna della University of Illinois a Chicago – si basa sulla scoperta di ben 9 RNA che possono essere utilizzati come biomarcatori non solo per la diagnosi e cura ma anche per predire l’insorgenza della depressione in soggetti a rischio. Ad oggi le diagnosi vengono condotte sulla base di sintomi generici quali mancanza di appetito e motivazione, stanchezza oppure cattivo umore e non in modo oggettivo come si fa per le altre malattie”. Gli esperti Usa hanno confrontato il sangue di 32 individui depressi e 32 sani e scovato queste nove molecole che hanno concentrazioni del tutto differenti nei due gruppi. Inoltre e’ emerso che dopo alcuni mesi di psicoterapia i livelli ematici di dette sostanze cambiano se il paziente guarisce, quindi il test e’ anche un indice per comprendere i benefici della psicoterapia o dei farmaci e per personalizzare le cure. ”Poter fare una diagnosi della depressione con un prelievo rappresenta dunque un progresso notevole nel campo delle malattie mentali – conclude Pinna – specie se si tiene a mente che la depressione e’ una malattia che colpisce circa il 7% della popolazione con percentuali in crescita”.