La prima importante ondata di freddo autunnale nei giorni scorsi ha colpito le coste dell’Alaska settentrionale e l’Arcipelago Artico canadese, dove l’afflusso di aria molto fredda, dalla Calotta Artica, ha fatto sprofondare i termometri abbondantemente sotto la soglia dei +0°C. Addirittura in alcune stazioni dell’Arcipelago Artico canadese sono state registrate le prime minime sotto i -9°C -10°C. L’avvento dei primi freddi artici è stato accompagnato anche dall’arrivo delle prime nevicate autunnale sulle coste settentrionali dell’Alaska, affacciate sul mar di Beaufort. La prima neve di stagione ha interessato la città di Barrow, lo scorso lunedì 1 Settembre 2014, lasciando al suolo un piccolo deposito, di appena 2 cm. Per la città si è trattato di una nevicate precoce, con circa due settimane d’anticipo, anche se nei giorni successivi, fra martedì 2 e mercoledì 3 Settembre, la neve è caduta a tratti mista alla pioggia, a causa delle temperatura positiva, ma soprattutto dei forti venti da O-NO e Ovest che in questi giorni hanno spazzato la più grande città dell’Alaska settentrionale, con raffiche di picco che mercoledì 3 hanno toccato i 71 km/h. Ma in questi giorni nevicate ben più abbondanti hanno ammantato di bianco gran parte delle coste settentrionali dell’Alaska, lasciando i primi accumuli sull’ampia pianura settentrionale, ai piedi degli imponenti rilievi della Catena di Brooks, che impongono anche un ottimo “stau” alle umide e fredde correnti dai quadranti settentrionali che provengono dal freddo mare di Beaufort, che in questo periodo e per gran parte libero dai ghiacci.
I primi rovesci di nevi hanno depositato i primi accumuli di neve anche più a sud, sui rilievi centrali, che durante il lungo periodo estivo sono rimasti completamente spogli, fin dalle alte quote. Nelle aree interessate dal recente innevamento nei prossimi giorni si determinerà anche un effetto “Albedo” significativo che contribuirà a far abbassare le temperature, favorendo l’avvento delle prime vere gelate anche al piano, soprattutto sulle aree più interne. L’ondata di freddo abbattutasi sull’Alaska settentrionale è stata causata dal passaggio di una profonda depressione extratropicale, facente capo al vortice polare, colma di aria gelida a tutte le quote, che dal mare di Beaufort si è spostata verso l’isola di Banks e Melville, in direzione del settore più occidentale dell’Arcipelago Artico canadese. Questo profondo ciclone extratropicale, a cuore gelido, riempito con aria molto fredda a tutte le quote della troposfera, presentava lungo il suo bordo meridionale e occidentale un intenso “gradiente barico orizzontale” che ha agevolato l’attivazione di forti venti burrascosi, da Ovest, O-NO e NO, che dal mare di Beaufort si sono rapidamente propagati alle coste settentrionali dell’Alaska. La forte ventilazione da O-NO e NO, che spirava con raffiche ad oltre gli 80 km/h nel settore post-frontale, ha convogliato una parte del blocco di aria molto fredda, di origine artica (aria gelida e pesante prodotta sopra la Calotta), presente nel mare di Beaufort, verso l’Alaska settentrionale e sul settore occidentale dell’Arcipelago Artico canadese, dove le temperature sono crollate sotto il muro dello “zero termico” a livello del mare, consentendo l’arrivo delle prime nevicate fino a quote pianeggianti.
Con il graduale spostamento della profonda depressione artica verso l’Arcipelago Artico canadese, le burrasche da O-NO si sono estese al resto della costa settentrionale dell’Alaska, fin sulla baia di Mackenzie, oltre il confine canadese, spazzando con raffiche di oltre gli 80 km/h, accompagnate da rovesci di neve intermittenti resi orizzontali, la costa settentrionale nord-americana. Nella stazione meteorologica di Barter Island, lo scorso mercoledì 3 Settembre, è stata misurata una raffica da Ovest di ben 85 km/h, mentre in altri punti esposti, sulla costa nord dell’Alaska, si sarebbero lambiti i 90 km/h. Oltre al freddo, alle prime nevicate di stagione, e ai venti intensi, che hanno toccato gli 85 km/h, le coste settentrionali dell’Alaska, ed in particolare il litorale di Barrow, hanno dovuto fare i conti anche con le mareggiate prodotte dalle burrasche che hanno spazzato il settore meridionale del mare di Beaufort.
Quest’ultimo, essendo libero dai ghiacci per decina di miglia, ha potuto sviluppare un consistente moto ondoso che ha sferzato con un certo impeto le coste nord-occidentali dell’Alaska, dove sono sopraggiunte onde alte anche più di 3 metri. Nei prossimi giorni le prime nevicate di stagione, a quote pianeggianti, interesseranno anche i territori della Siberia nord-orientale, specie le coste che si affacciano sul mare della Siberia Orientale. Tutto merito dell’isolamento di una profonda circolazione depressionaria, a carattere freddo, facente capo al “lobo siberiano”, che dalle coste della Siberia centro-orientale si muoverà in direzione del settore centrale del mar Glaciale Artico, a seguito dell’azione di “forcing” di un promontorio anticiclonico dinamico in fase di espansione sulla Siberia meridionale, approfondendosi ulteriormente, fino a raggiungere un minimo barico sui 976 hpa. Questa profondissima depressione artica verrà alimentata, lungo il suo bordo più occidentale, da masse d’aria piuttosto fredde aspirate direttamente dal mar Glaciale Artico. L’area depressionaria, durante il suo movimento verso il mar Glaciale Artico, spingerà verso l’altopiano della Siberia orientale aria molto fredda che invaderà l’area più settentrionale della Siberia orientale, comportando un brusco raffreddamento e agevolando anche la stura delle prime nevicate di debole e moderata intensità. Entro il prossimo fine settimana l’estensione del manto nevoso sull’Eurasia dovrebbe cominciare a crescere, abbracciando buona parte della Siberia orientale e le coste della Siberia centrale, dove le temperature vacillano a cavallo dei +0°C a livello del mare. Per molte di queste aree si tratterà del primo innevamento autunnale, dopo le ultime nevicate della scorsa primavera. I suoli innevati causeranno un massiccio raffreddamento dello strato d’aria presente nei bassi strati.