Basti pensare che l’isoterma di -6°C -8°C alla quota di 850 hpa dovrebbe scivolare fino alla Jacuzia occidentale, contribuendo ad incrementare ulteriormente il raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo e favorendo l’avvento delle prime precipitazioni nevose, fino a quote molto basse, per non dire al piano, nel nord della Siberia centrale, fra la penisola di Tajmyr e il settore più settentrionale dell’altopiano siberiano centrale. Proprio qui nei prossimi giorni, grazie alla diretta influenza del “lobo siberiano”, si allargherà l’area innevata di fresco, che dovrebbe estendersi fino alla città di Hatanga, la quale entro domani, o massimo sabato, potrebbe imbiancarsi, venendo investita dai freddi venti da O-NO e NO (di provenienza artica) che scorrono sul bordo occidentale della circolazione depressionaria a carattere freddo. Nei giorni a seguire l’insistenza di questo vasto ciclone extratropicale a cuore freddo riuscirà a spingere il blocco di aria molto fredda verso la Siberia centro-orientale, oltre i 60° di latitudini nord, portando i primi freddi e le prime nevicate, concentrate lungo il settore post-frontale della circolazione depressionaria, dove l’avvezione fredda avrà i suoi massimi effetti nel portare il campo termico su valori prossimi o poco superiori allo “zero termico”. Nel frattempo, mentre il vortice polare troposferico si mostra spaccato in due vasti lobi, nella parte centrale del mar Glaciale Artico, a causa dell’intenso raffreddamento, si svilupperà una cellula anticiclonica, con massimi di oltre 1024 hpa, con caratteristiche termiche nei bassi strati. Questo struttura di alta pressione, che presenta i propri massimi nella parte centrale del mar Glaciale Artico, nei prossimi giorni potrebbe ulteriormente incentivare le discese di blocchi d’aria molto fredda a tutte le quote verso la Siberia centrale, provocando un brusco quanto anticipato raffreddamento dell’altopiano della Siberia centrale, dove si potrebbero registrare le prime importanti gelate d’inizio stagione. Questa prima ed importante sortita artica nel territorio siberiano potrebbe già in anticipo spianare la strada al grande raffreddamento tardo autunnale (“raffreddamento pellicolare”) che formerà il futuro anticiclone termico sulle vaste lande euro-asiatiche. Tale processo, che normalmente comincia a verificarsi nel mese di Novembre, sarà anche favorito da una notevole estensione dei territori innevati di fresco, dalla Siberia fino all’estremo nord della Manciuria e al nord della Mongolia, sottoposti all’effetto “Albedo”.
Si allarga l’innevamento dei suoli sulla Siberia centrale mentre sul mar Glaciale Artico appare l’alta pressione, timidi segnali d’inverno?
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