E’ rimasta impressa nel Dna dei bambini nati nei 9 mesi successivi la drammatica tempesta di ghiaccio che colpì il Canada nel gennaio del 1998, una delle più violente e rovinose della storia del Nord America, con una settimana ininterrotta di maltempo e la mancanza di energia elettrica per circa un mese. Uno studio – portato avanti sin dall’inizio sulle donne in stato di gravidanza che avevano vissuto lo stress della drammatica situazione – ha messo in evidenza la particolarità genetica sui 36 bambini studiati, come riporta la ricerca pubblicata su Plos One.
Secondo psicobiologa Lei Cao – che ha coordinato i colleghi dell’Istituto universitario di salute mentale Douglas e dell’università McGill di Montreal – a determinare il profilo epigentico è stato soprattutto il numero di giorni vissuti senza energia elettrica durante la tempesta di ghiaccio. Lo studio, denominato ‘Progetto ghiaccio’, è stato avviato appena cinque mesi dopo la tempesta con l’arruolamento di 150 famiglie in cui la mamma era incinta e continua ancora adesso, con i ragazzi adolescenti. La ricerca ha permesso di scoprire all’interno dei linfociti T (cellule del sistema immunitario) un profilo distintivo nella metilazione del Dna (modificazione epigenetica). Questo studio è il primo a mostrare che l’esposizione a uno stress oggettivo nelle donne incinte è causa di cambiamenti a lungo termine dell’epigenoma dei loro bambini. Meno percepibili, invece, gli effetti concreti sulla salute. Tuttavia i cambiamenti nella famiglia dei geni legati all’immunità e del metabolismo degli zuccheri ritrovati nei bambini – oggi adolescenti – aumenterebbero il rischio di soffrire di asma, diabete e obesità.