Trombe d’aria e grandine: la Toscana in ginocchio [FOTO e VIDEO]

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Una “bomba d’acqua” nella tarda mattina di oggi ha messo in ginocchio Firenze, ma anche buona parte della Versilia ed altre zone della Toscana. Decine i feriti – per fortuna in modo leggero – a causa della grandine, con chicchi piu’ grossi dei ceci, e della caduta di rami e materiale edile piovuto dai tetti delle case scoperchiati dal forte vento. La grandine ha inoltre provocato ingenti danni alle colture, oltre che mettere a rischio i musei del capoluogo toscano, in pochi minuti imbiancato come se si fosse trattata di uan nevicata abbondante. La zona di piazza San Marco e’ stata particolarmente colpita dalla tromba d’aria. Danni notevoli si sono avuti all’interno de Giardino dei Semplici, che fa parte dell’Universita’ di Firenze. Chiuse alcune scuole (in una, per un crollo, si contano anche 5 feriti lievi), ci sono stati allagamenti e cadute d’alberi. Il traffico automobilistico e’ andato in tilt in citta’ e sulle strade di grande circolazioni Firenze-Pisa-Livorno e Autopalio. Danni risultano anche in Palazzo Vecchio e infiltrazioni nel museo di Santa Croce. Molti tratti di differenti strade del centro storico di Firenze sono stati transennati a causa di pericolo di crollo di frammenti dalle facciate e dai tetti. Le opere d’arte della Galleria degli Uffizi, cosi’ come il patrimonio arboreo, e le strutture di Palazzo Pitti, del Museo di San Marco e del Museo di Palazzo Davanzati sono state oggetto di verifiche. Si e’ resa necessaria la chiusura di tutti i musei di Palazzo Pitti, della Galleria degli Uffizi, del Museo di San Marco e del Museo di Palazzo Davanzati. Chiusura totale per Boboli, dove sono cadute due piante (un cedro del Libano e un ippocastano), ma i musei fiorentini domani dovrebbero essere aperti: a Palazzo Pitti riaprono in ogni spazio il Museo degli Argenti, la Galleria Palatina e la Galleria d’arte moderna, mentre la Galleria del Costume sara’ visitabile solo parzialmente. Chiusura totale anche per il Museo di San Marco, mentre domani riaprira’ anche il Museo di Palazzo Davanzati, esclusa la sala dei merletti. Molte le chiamate ai vigili del fuoco, forti disagi in tutta la provincia di Firenze a causa del vento. E una tromba d’aria c’e’ stata nell’Empolese, ed anche in Versilia. A Marina di Pietrasanta il vento ha fatto volare sdraio, lettini e ombrelloni che ancora si trovano sulla spiaggia attrezzata della celebre localita’ balneare e ha spostato alcune barche ormeggiate lungo il litorale. Problemi anche a Viareggio dove piogge, vento forte e grandine hanno paralizzato la citta’ per oltre un’ora. Le zone piu’ colpite sono state quelle della darsena, dove danni si sono registrati agli stabilimenti e dove le strade del quartiere del porto si sono trasformate in veri e propri fiumi d’acqua. Pioggia e vento hanno fatto cadere anche alcuni alberi nel tratto della statale Aurelia che attraversa la citta’ e in alcuni quartieri periferici. Danni anche a causa dei tanti fulmini che si sono abbattuti sulla zona. “La situazione a Firenze sta tornando alla normalita’. Il peggio dovrebbe essere passato, anche se nella notte e’ prevista una nuova ondata di maltempo. Per questo consigliamo prudenza”, ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nel corso di un incontro con i giornalisti, avvenuto al termine di un vertice della struttura di Palazzo Vecchio dedicato alle conseguenze della tromba d’aria e bomba d’acqua e di grandine che ha creato notevoli problemi alla citta’. “Non eravamo stati allertati sull’arrivo di una tromba d’aria di tale entita’, ma nonostante questo la macchina dell’emergenza ha funzionato”,ha detto inoltre. Quanto all’agricoltura, oltre 200mila quintali di uva andati persi per un danno superiore ai 20 milioni di euro, stima Confagricoltura Toscana. I danni dovuti a grandine e forti piogge sono registrati soprattutto nella zona del Montalbano ma piu’ in generale per tutto l’Empolese Valdelsa, Vinci, Cerreto Guidi, Scandicci, Signa e Carmignano. E non riguardano soltanto i vigneti: ci sono danni strutturali ai filari, piante letteralmente divelte soprattutto nella zona del Montalbano. Ed anche per le piante di olivo i danni sono ingenti.

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