Il supervulcano di Yellowstone potrebbe scoppiare senza preavviso e avere effetti su tutto il globo, ma, al momento, non esiste alcuna prova a sostegno di un’eruzione imminente. Recentemente un articolo pubblicato su un’agenzia di stampa ha annunciato un’eruzione entro settimane, così come un falso ordine di evacuazione emesso dal parco. L’articolo, che cita un aumento della temperatura del suolo e un incremento dell’attività sismica locale, ha persino falsificato una citazione del vulcanologo del Parco Nazionale, sfruttando un video di animali in fuga. Pronta la smentita dell’osservatorio locale, che afferma che nessun vulcanologo ha mai rilasciato tali dichiarazioni. A dire il vero un incremento dei terremoti c’è stato per davvero, ma si tratta di un fenomeno tipico dell’area. Secondo gli scienziati dell’USGS, che hanno studiato l’attività geologica degli ultimi 20 anni, una futura eruzione entro il prossimo secolo è certamente possibile, anche se improbabile. Secondo gli stessi ricercatori, un aumento termico in superficie non è affatto un’indicazione di un’eruzione. L’immensa attività geotermica di Yellowstone è capace di produrre temperature del suolo molto elevate, senza causare alcun disastro.
La vita tipica di un supervulcano è compresa generalmente tra i 2-3 milioni di anni. Yellowstone di anni ne ha 2,1 milioni, e avrà ancora occasione per dimostrare la sua forza. Nel corso degli ultimi 640.000 anni ci sono state decine di eruzioni da questa immensa struttura geologica complessa, la cui più recente è avvenuta 70.000 anni fa. “Se si guarda alla scia di vulcani esplosi prima di Yellowstone, lungo il fiume Snake, si nota che tutti terminano con lave basaltiche, simili a quelle che troviamo alle isole Hawaii“, sostiene Jake Lowenstern, vulcanologo allo Yellowstone Volcano Observatory. “Quindi – continua – ci attendiamo che Yellowstone in fase di decadimento abbia lo stesso comportamento“. “In altre parole – spiega lo scienziato – non andrà incontro alla sua estinzione sino a quando non avrà avuto un’altra serie di eruzioni non esplosive, che rappresenteranno la fase finale della sua attività“. Molte fonti, infine, indicano che il supervulcano, in relazione alla frequenza passata, sarebbe in ritardo per un’eruzione, ma secondo gli scienziati Yellowstone se ne starà in quiescenza per altri 90.000 anni. Un breve periodo di tempo in una scala geologica. Dalla fine dell’estate del 2013 la rete GPS di Yellowstone ha localizzato piccoli episodi di bradisismo nel territorio centro-settentrionale. Gli espisodi di deformazione del suolo che si verificano comunemente nel territorio del parco, come nei vulcani dormienti di tutto il mondo, non pongono rischi vulcanici diretti, nè implicano che l’eruzione sia in corso. Essi, invece, creano un’opportunità scientifica per comprendere al meglio i processi geologici che si verificano in queste aree.