Alluvione Maremma: fango e devastazione dove sono morte le due sorelle

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Un fosso largo 3-4 metri che si amplia per un fronte di quasi due campi di calcio: cosi’ la campagna tra Manciano e Marsiliana, una vallata contornata da bassi colli della Maremma, territorio vocato all’agricoltura e anche a un turismo ricercato e non, si presenta devastata dalla violenza dell’acqua e del fango, il giorno dopo l’ondata di maltempo che ha causato la morte di due sorelle e ingenti danni alle abitazioni e all’agricoltura. Lungo l’asse della Statale Maremmana 74 il paesaggio del fondovalle e’ irriconoscibile. Relitti di auto incastrati tra gli alberi sono visibili scendendo da Manciano circa un chilometro prima del punto in cui si trova il campo dove ancora c’e’ la vettura su cui viaggiavano Graziella e Marisa Carletti. Intorno si vedono vigne divelte, ancora molta acqua che non e’ defluita, legname accatastato lungo terrapieni e argini insufficienti, coltivazioni sparite. Le tv hanno allestito una postazione davanti all’auto delle vittime, mentre la strada e’ ancora chiusa al traffico tra Sgrillozzo e Manciano poiche’ non praticabile agevolmente a causa della insidiosa patina di fango che la ricopre in gran parte. Scendendo verso Albinia si notano muretti e ponti divelti, una grande frana vicino a Marsiliana, causata dall’erosione delle acque, e ancora tante case e opifici allagati.

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