Chi è alla ricerca di un’estasi visiva, non può perdere la visita alle cascate di Erawan, strutturate su 7 livelli, in cui è possibile fare il bagno in un’acqua rinfrescante, cristallina, blu turchese; tra pietre lucide e pesciolini che si nutrono della pelle morta dei piedi. Il trucco per non lasciarsi mordicchiare è quello di muoversi costantemente, anche se i Thailandesi, convinti delle proprietà benefiche dei pesciolini, dopo aver scoperto il fish massage, hanno pensato bene di trasferirne alcuni esemplari in vasche di centri benessere specializzati in questo tipo di massaggi.
Le popolari cascate, immerse in una fitta vegetazione, tra flora e fauna sapientemente protette per non sconvolgerne l’ecosistema (nonostante i flussi turistici che ogni anno visitano quest’area), sono parte del Parco Nazionale di Erawan, nel distretto di Si Sawat, nella provincia di kanchanburi, in Thailandia . Il parco, che si estende per oltre 550 km quadrati, è l’ideale per il trekking e per rilassanti passeggiate durante il tempo libero, immersi in un verde lussureggiante, tra gibboni, macachi, uccelli… in un paesaggio stupendo. La più famosa cascata del Parco è l’Erawan Waterfall, generata dalle sorgenti di Mong Lai e Omtala, assomigliante al bianco elefante a tre teste della mitologia Indù. L’accesso al Parco, aperto ai visitatori tutto l’anno e molto affollato nei fine settimana, prevede il pagamento di un biglietto al costo di 5 euro. Dopo i servizi informatici, di ristorazione e i classici negozietti di souvenir, ci si inoltra per un sentiero accidentato per poter ammirare la bellezza della cascata che, precipitando dalle rocce calcaree, dà vita a 7 piscine naturali dall’acqua fresca e rilassante.