Si celebra quest’anno a Buenos Aires, in Argentina, il World Pasta Day 2014, la giornata mondiale per celebrare la pasta e comunicarne i pregi nutrizionali a media e consumatori. Si tratta di un evento promosso dall’Ipo – International pasta organisation, una sorta di “Onu della pasta” che, sin dalla sua fondazione, nel 2005, si propone di promuovere il consumo di pasta nel mondo e diffonderne la cultura, in collaborazione con Aidepi, l’associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane. La pasta prodotto simbolo del Made in Italy, mantiene la leadership sul mercato mondiale. Secondo l’indagine “Gli italiani e la pasta” condotta da Doxa, quasi la totalita’ degli italiani ama la pasta e il 44% di loro la consuma quotidianamente. La pasta rappresenta, infatti, ancora il momento di convivialita’ e socialita’ per eccellenza ed e’ consumata non solo fra le quattro mura domestiche ma anche fuori: il 46% degli intervistati la mangia solo in casa, ma sono ancor di piu’ (50%) coloro che la mangiano sia in casa che fuori. L’importanza del World Pasta Day si riflette anche nei numeri: il mercato della pasta e’ infatti sempre piu’ globale, visto che nel mondo si producono ormai piu’ di 14 milioni di tonnellate di pasta. L’industria italiana della pastificazione mantiene il primato per produzione, potenzialita’ produttiva istallata, consumo nazionale, consumo pro-capite ed export. La produzione nazionale di Pasta nel 2013 ha superato i 3,4 milioni di tonnellate di prodotto, con una crescita del + 2,3% rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 4,6 miliardi di euro. Nel 2013 sono state esportate 1.901.354 tonnellate di Pasta con un incremento dell’5,4% sul 2012; mentre a valore l’export ha portato alle aziende produttrici italiane oltre 2 miliardi di euro, con un incremento del 3,9%. Se l’Unione Europea – soprattutto grazie al ruolo dell’Italia – copre una quota pari al 35,7% della produzione mondiale, il resto viene prodotto per il 16,3 nel resto dei paesi europei, per il 21 % in Centro-Sud America, Nord America 15,2%, Africa 5,6%, Medio Oriente 4,1%, Asia 1,7% ed infine l’Australia 0,4%. Nella classifica mondiale dei consumi, l’Italia si conferma al primo posto con oltre 25 chilogrammi pro-capite, seguita da Tunisia (16 kg), Venezuela (12,2 kg), Grecia (11,5 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Cile (8,4 kg) e Argentina (8,3 kg).