Halloween, gli esperti: “attenti alle lenti colorate, alto rischio di infezioni”

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lenti colorateBianche, rose, fluorescenti, disegnate a forma di pupilla felina o, ancora, con ricamate da venuzze rosse. Che sia da fantasma, da strega o da diavolo, ad Halloween il vestito ha, come irrinunciabile compendio, le lenti a contatto colorate, ma l’usanza allarma gli oculisti che mettono in allerta: attenzione alle infezioni oculari, molto piu’ probabili in questa occasione. “Molto spesso ragazzini o adolescenti le usano come potrebbero usare il rimmel, non pensano alla lente come protesi che potrebbe determinare grave una infezione corneale con esiti a volte anche drammatici, fino alla necessita’ di un trapianto di cornea”, spiega all’ANSA Pasquale Troiano, presidente del Comitato Etico della Societa’ Oftalmologica Italiana (Soi). Quelle vendute in occasione di Halloween, infatti, si trovano in negozi di giocattoli, su internet a volte addirittura alle bancarelle, quindi, sottolinea Troiano “sono spesso di provenienza incerta”, “un po’ come i botti di capodanno cinesi, non si sa come e dove vengano fatte, ne’ con quali materiali e a che processo di sterilizzazioni siano sottoposte. Diversamente, quelle vendute nei canali di distribuzione classici, sono almeno tracciabili”. Inoltre, prosegue l’esperto, “il portatore esperto e’ meno a rischio, conosce le precauzioni dautilizzare ed e’ informato attraverso il dialogo con l’ottico e l’oculista”. In occasione della festa di Hallween, invece, vengono usate in modo promiscuo tra i giovani. “Se le mettono e le tolgono, spesso e volentieri con mani non accuratamente pulite ne’ asciugate, addirittura le scambiano fra di loro, quindi mettendosi in condizioni di trasmettersi infezioni e congiuntiviti l’uno con l’altro”. In generale, infine, ricorda, “quelle colorate sono piu’ rischiose, perche’ il pigmento aggiunto e’ un elemento che fa da substrato all’ancoraggio di batteri e funghi, mentre quelle da vista sono meno colonizzabili”. Quindi dalla Soi, arriva un appello ai genitori, “affinche’ controllino e consiglino i figli” e un’invito al Ministero della Salute a “condurre un’indagine epidemiologica per verificare l’incidenza del problema”.

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