Quando si tratta di curare i disturbi lievi dei piu’ piccoli, i farmaci di automedicazione (cioe’ senza ricetta) vengono usati ampiamente dai genitori, ma con qualche problema. Molti non riconoscono le diverse tipologie di farmaci. Circa la ricerca di informazioni, il pediatra si conferma il maggiore punto di riferimento (77%), seguito dal farmacista (11%), anche se il 15% cerca informazioni su internet (15%), ritenute pero’ affidabili solo dall’8%.
“Il ‘dottor Internet’ ha spesso provato a sostituire nell’ultimo decennio al pediatra – spiega Giampietro Chiamenti, presidente Fimp -. Quando le mamme vengono in ambulatorio molto spesso arrivano gia’ con una diagnosi in mano, ma poi per fortuna finiscono per ascoltare il pediatra”. Per aiutare i genitori a riconoscere i vari tipi di farmaci, Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) ricorda alcune semplici regole. La prima e’ che i farmaci di automedicazione sono indicati per il trattamento di disturbi lievi per un periodo limitato di tempo (3/5 giorni). Se i sintomi persistono o ne compaiono di nuovi e’ necessario consultare il pediatra.
E’ poi importante saper distinguere le diverse categorie di farmaci: e’ senza obbligo di ricetta un farmaco che ha sulla confezione il bollino rosso sorridente. L’impiego di farmaci con obbligo di ricetta non deve avvenire mai senza il consulto del pediatra, e vanno seguite sempre le istruzioni del foglietto illustrativo, valutando con il pediatra dosi ed eventuali allergie. Infine tenere le confezioni dei farmaci fuori dalla portata dei bambini, conservandole secondo le istruzioni d’uso.