Quando si parla di allergie respiratorie, si pensa soprattutto ai mesi primaverili. In realta’, anche l’autunno presenta molte insidie per chi soffre di queste patologie perche’ l’aria respirata e’ satura di pollini e negli ambienti interni vi sono elevate concentrazioni di acari della polvere, le cui eiezioni contengono l’antigene che causa la nostra reazione allergica. La temperatura e il tasso di umidita’ dei mesi autunnali costituiscono l’habitat ideale dei famigerati ragnetti microscopici, i quali, proprio in questo periodo, raggiungono la loro massima replicazione.
“Le allergie sono causate da alterazioni del sistema immunitario – precisa Vincenzo Mancuso, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica territoriale a Bologna -. Gli allergeni responsabili di queste patologie respiratorie, rinite o asma bronchiale allergico, possono essere distinti in stagionali e perenni.
I primi compaiono in funzione delle stagioni e del clima, parliamo di pollini, ma anche di muffe, l’Alternaria soprattutto. I perenni ci sono tutto l’anno, mi riferisco ad esempio agli acari della polvere e al pelo di animali domestici, cane, gatto, coniglio, etc. I pollini sono quelli che piu’ frequentemente provocano la malattia allergica e, se nell’aria c’e’ una concentrazione pollinica elevata, si verifica una riacutizzazione della patologia, come quella a cui si assiste in primavera, ma anche adesso, in autunno, a causa di graminacee, acari, assenzio, ambrosia e muffe. Piu’ avanti, con il freddo, avremo anche cipresso, betulla e nocciolo”.
La rinite allergica interessa oltre il 25% della popolazione mondiale e intorno al 18% di quella italiana. Stessa percentuale per l’Emilia Romagna, dove e soffrire sono oltre 1.000.000 persone. Qui sono diffuse soprattutto le allergie alle graminacee. I piu’ colpiti sono i cosiddetti soggetti polisensibili, allergici a piu’ di una pianta, che temono l’arrivo della primavera cosi’ come le terse giornate d’autunno con il loro insidioso carico di pollini, favoriti anche dalle temperature degli ultimi giorni e dalle escursioni termiche tra il giorno e la notte, che favoriscono la fioritura e la diffusione dei pollini stessi.
Esistono poi i fenomeni dicross-reattivita’ tra pollini e alimenti: una persona allergica alla betulla puo’ esserlo anche alla mela, una allergica agli acari puo’ esserlo anche ai crostacei. “Alcuni semplici accorgimenti – prosegue Mancuso – possono diminuire l’esposizione ai pollini e agli acari e alleviare cosi’ l’intensita’ dei sintomi della rinite allergica. Durante le giornate di vento e’ meglio tenere le finestre chiuse, evitare le passeggiate in aperta campagna, tenere i finestrini chiusi in macchine e usare caschi integrali. In generale, poi, e’ preferibile far aerare gli ambienti di casa durante la sera, quando c’e’ una minore concentrazione pollinica nell’aria e soprattutto non tagliare l’erba del prato senza una mascherina. Cambiare le lenzuola regolarmente, utilizzare aspirapolvere con filtri Hepa, evitare moquette, tende e tappeti pesanti, librerie aperte e ogni altro potenziale ricettacolo di polvere, mantenere un’umidita’ idealmente sotto il 50% sono altri utili comportamenti da adottare”.
“Entrando nel merito delle terapie farmacologiche, sono disponibili diversi trattamenti: antistaminici, colliri antiallergici, cortisonici locali, come le formulazioni in spray che possono essere somministrate con molta semplicita’, con un ottimo profilo di sicurezza e molti vantaggi per il paziente allergico. Ma l’unico trattamento in grado di modificare la storia clinica dell’allergia, e che riesce a riequilibrare il sistema immunitario, e’ l’immunoterapia specifica: la desensibilizzazione si ottiene somministrando al paziente quantita’ progressivamente crescenti degli allergeni che provocano la reazione allergica. Cio’ consente di intervenire sulla causa della patologia e non sul sintomo. La terapia puo’ essere sottocutanea o sublinguale (piu’ sicura, semplice ed efficace), permette di ridurre l’uso di altri farmaci, evita nuove sensibilizzazioni ad altri allergeni e previene l’evoluzione della rinite in asma bronchiale”.