Salute: l’Italia guida uno studio europeo per contrastare l’invecchiamento

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ANZIANO HIV - CopiaCurare le patologie della terza eta’ non basta: la vera sfida e’ contrastare l’invecchiamento ”in se”’: quello che a lungo e’ rimasto un’utopia diviene l’oggetto del primo studio clinico europeo che non punta, semplicemente, a testare soluzioni terapeutiche per le malattie tipiche degli anziani, ma si prefigge, direttamente, l’obiettivo di contrastare la fragilita’ fisica, che dell’invecchiamento e’ il primo campanello di allarme. Si apre cosi’ la strada a concrete strategie anti-invecchiamento che ne affrontino e combattano le conseguenze peggiori: la non autosufficienza e la disabilita’. Il progetto SPRINTT (Sarcopenia and Physical fRailty IN older people: multi-componenT Treatment strategies) e’ stato disegnato da un gruppo di ricercatori europei a guida italiana, e si e’ aggiudicato un finanziamento di 49 milioni di euro, cifra inedita per la ricerca nel settore. Questi fondi sono stanziati dall’IMI (Innovative Medicines Initiative), la partnership pubblico-privato promossa dalla Direzione Generale ‘Ricerca’ della Commissione Europea in collaborazione con la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia). ”L’identificazione di un trattamento per la fragilita’ fisica e per la sua base biologica, sarcopenia o perdita di massa muscolare, e’ imprescindibile per ritardare o prevenire il suo effetto piu’ temibile: la disabilita’ motoria. Quando vedete una persona rallentare nel suo incedere, avere necessita’ di accompagnarsi a qualcuno per camminare, appoggiarsi ogni tanto a un CAMMINARE ANZIANImancorrente… ecco la fotografia della vecchiaia. La capacita’ di camminare alla consueta velocita’ e senza assistenza, fondamentale per una vita indipendente, e’ spesso la prima abilita’ che si perde con la senescenza. Attraverso il progetto SPRINTT, per la prima volta e con un finanziamento cosi’ cospicuo, l’Europa scommette sulle concrete possibilita’ della scienza di contrastare la conseguenza principale e piu’ impattante dell’invecchiamento, e di garantire agli anziani piu’ autonomia e una qualita’ di vita superiore”: con queste parole Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, nonche’ responsabile della Managing Entity di SPRINTT, ha presentato il progetto. ”Questo – ha detto – e’ un cambio di paradigma: non cerchiamo di trattare le patologie di anziani gia’ malati; ma puntiamo a prendere in carico, in senso forte, persone fragili, che si avviano alla terza eta’. Testiamo quindi con loro un approccio multicomponente, che garantisca il mantenimento di un vigore fisico sufficiente a rimanere autonomi e indipendenti. C’e’ poi l’orgoglio per un grande successo della ricerca italiana: il progetto SPRINTT coinvolge oltre 80 ricercatori di 11 Paesi europei, ed e’ guidato dal gruppo italiano dell’Universita’ Cattolica, da me diretto in collaborazione con Susanna Del Signore di Sanofi Aventis, che insieme a GSK, Novartis, Eli-Lilly e Servier costituisce il pilastro privato di questa impresa”. L’elemento centrale di SPRINTT e’ un trial clinico randomizzato controllato di Fase III, identico agli studi condotti, ad esempio, su nuovi farmaci – basato su un intervento multicomponente: esercizio fisico, adeguata nutrizione, ausili tecnologici. 1.500 ultrasettantenni di tutta Europa, definibili ”fragili” mediante appositi test, saranno divisi in due gruppi. Il primo gruppo, di 750 soggetti, sara’ trattato con 45 minuti di esercizio fisico specifico tre volte a settimana, con una valutazione mensile dello stato nutrizionale e con il monitoraggio continuo, garantito da uno speciale orologio da polso, che registra l’attivita’ fisica giornaliera e le eventuali cadute. Il secondo gruppo di 750 ultrasettantenni rappresentera’ il cosiddetto ”gruppo di controllo”, al quale saranno impartiti consigli ripetuti sul corretto stile di vita, e saranno semplicemente suggeriti alcuni esercizi per la mobilita’ degli arti superiori. Nell’arco di due anni, i ricercatori misureranno con precisione l’evoluzione delle condizioni fisiche dei due gruppi di over-70, valutandone le capacita’ di camminare e di spostarsi autonomamente, di non cadere, di non ammalarsi frequentemente e di non essere ricoverati presso strutture sanitarie o assistenziali in genere. Le metodologie utilizzate e i risultati clinici saranno presentati all’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) al fine di ottenere un parere regolatorio.

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