Sessuologi preoccupati: i social network aumentano i disagi nelle relazioni affettive

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FACEBOOK CUORE“I social network alimentano malessere e disagio nelle relazioni affettive e sessuali”. Lo ha detto, in occasione del 36° anniversario della SISC, Societa’ Italiana di Sessuologia Clinica, il sessuologo Angelo Peluso, professore della Facolta’ di Medicina e Chirurgia dell’Universita’ Tor Vergata, a margine del convegno, coordinato da Francesco Sasso dell’Universita’ Cattolica, all’Auditorium Salvator Mundi International Hospital di Roma.
“Le identita’ recitate – ha spiegato in un’intervista a Italpress Peluso, tra i fondatori della SISC – caratterizzano le relazioni online attraverso la mediazione di fake, ovvero di false identita’, che interagiscono costruendo immagini mascherate del se’ e degli altri, in un sistema di rapporti collusivi. La vita online provoca effetti placebo non solo in soggetti depressi e solitari, ma in chiunque abbia insicurezza o disagio rispetto alla percezione della propria immagine. Ma anche coloro che non hanno problemi di autostima affidano al web e ai social l’occultamento dei propri difetti e l’esaltazione di pregi non sempre reali”.
In che modo si manifesta questo disagio nelle relazioni affettive degli adolescenti? “Si manifesta soprattutto nell’incapacita’ di vivere una relazione affettiva in quanto non si e’ assolutamente in grado di gestire la fisiologica diversita’ tra due persone. Questo porta inevitabilmente a cercare rapporti di facile approccio (‘accomodanti psicologicamente’) che rappresentano un rinforzo positivo alla propria identita’, ma in realta’ la rendono ancora piu’ fragile soprattutto man mano che passano gli anni”.
Un pericolo per chi, adolescente, sta costruendo la propria identita’? “Il bisogno patologico continuo di trovare conferme esterne – risponde Peluso – finisce inevitabilmente col creare identita’ mascherate basate su modelli preconfezionati e, quindi, pesantemente condizionate dal bisogno di ‘somigliare in tutto a quell’ideale’. A quanto si e’ detto, bisogna aggiungere un altro grande pericolo: le identita’ inautentiche che possono creare pericolose forme di dipendenza. Dipendere da qualcosa significa avere dei vincoli interiori che impediscono di controllare le nostre azioni e manifestare liberamente la propria identita’ personale: compiere azioni ripetitive – in maniera sempre piu’ coercitiva – diventa necessario per avere uno ‘pseudo equilibrio interiore’, e quindi un’identita’ fittizia personale, ed esercitare un ‘presunto controllo’ sulla realta’ esterna”.
“A dispetto degli enormi progressi in campo tecnologico, che permettono una velocita’ comunicativa e la possibilita’ di entrare rapidamente in relazione con molteplici persone, oggi e’ diffusa una solitudine interiore che porta a comunicare sempre di meno. A questo – ricorda Angelo Peluso – si aggiunge il facile ricorso alla farmacologia per compensare ogni vuoto interiore o mania di perfezionismo”.
Come cambia tutto questo l’approccio alla sessualita’ per gli adolescenti? “La sessualita’ rappresenta un consumo, come tutto il resto, soprattutto quando l’adolescente non ha ricevuto nei contesti educativi un’adeguata formazione. La rete – conclude l’esperto della Societa’ Italiana di Sessuologia Clinica – diventa paradossalmente il punto di riferimento di modelli da seguire che spesso finiscono con l’alimentare la ricerca di sempre nuove sensazioni e soprattutto un istintivo bisogno di rendere pubblica ogni propria presunta conquista emancipativa”.

 

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