“Svolta” sul Parkinson: trovato il modo per ripristinare la capacità di movimento

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Parkinson04I ricercatori della Università di Sheffield hanno trovato un nuovo modo per invertire gli effetti causati da una delle cause genetiche più comuni del morbo di Parkinson. Le mutazioni in un gene chiamato LRRK2 comportano un rischio ben noto per questa malattia degenerativa, ma la base di questo legame non mai stato chiaro finora. Il team, guidato da Kurt De Vos del Dipartimento di Neuroscienze e da Alex Whitworth del Dipartimento di Scienze Biomediche, ha scoperto che alcuni farmaci potrebbero ripristinare completamente i problemi di movimento osservati nei moscerini della frutta (Drosophila) che presentano la mutazione del gene LRRK2 Roc-COR. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications. Si tratta di una ricerca che consegna una nuova speranza alle persone che presentano questa particolare mutazione nei loro geni: un giorno potrebbe essere possibile intervenire e fermare la progressione del Parkinson.

Parkinson01Questi farmaci, gli inibitori dell’enzima deacetilasi, bersagliano il sistema di trasporto e invertono i difetti causati dalla mutazione del gene LRRK2 difettoso all’interno delle cellule nervose.  Il gene LRRK2 produce una proteina che interessa molti processi nella cellula. Si pensa che un difetto nel sistema di trasporto contribuisca all’insorgere del morbo di Parkinson. De Vos ha dichiarato: “Il nostro studio fornisce prove convincenti che vi sia un legame diretto tra il trasporto difettoso all’interno delle cellule nervose e i disordini del movimento causati dalla mutazione nelle mosche”. Whitworth ha aggiunto: “Prendendo di mira il sistema di trasporto con i farmaci, potremmo non solo evitare problemi di movimento, ma anche ripristinare completamente le capacità di movimento nei moscerini della frutta che hanno già mostrato una significativa diminuzione nel volo”.

De Vos ha spiegato: “I farmaci utilizzati si chiamano inibitori delle deacetilasi e aumentano la forma acetilata della ?-tubulina all’interno di microtubuli che non si associano con la proteina mutante del gene LRRK2 Abbiamo trovato che l’aumento dell’acetilazioni dei microtubuli ha avuto un impatto diretto”. “Questi risultati sono molto promettenti, ma sono necessari ulteriori studi per confermare se valgono anche negli esseri umani”, ha concluso.

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