De Vos ha spiegato: “I farmaci utilizzati si chiamano inibitori delle deacetilasi e aumentano la forma acetilata della ?-tubulina all’interno di microtubuli che non si associano con la proteina mutante del gene LRRK2 Abbiamo trovato che l’aumento dell’acetilazioni dei microtubuli ha avuto un impatto diretto”. “Questi risultati sono molto promettenti, ma sono necessari ulteriori studi per confermare se valgono anche negli esseri umani”, ha concluso.
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