Il Decreto Sblocca Italia ci farà piombare in una sorta di “Medioevo energetico”. A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, Marco Santarelli, esperto in Analisi delle reti, associato di ricerca per enti internazionali, direttore Ricerca&Sviluppo di Network e per molto tempo collaboratore di Margherita Hack. Tale decreto, infatti, secondo le affermazioni di Santarelli, aprirebbe il territorio nazionale alle “trivelle facili”, privando gli enti locali il potere di veto sulla ricerca di petrolio. L’Italia, in questo senso, andrebbe in controtendenza rispetto al resto d’Europa, che ora punta per il futuro sull’energia rinnovabile. Un investimento che, come argomenta Santarelli, aprirebbe nuovi spiragli occupazionali, senza compromettere la salvaguardia dell’ambiente.
A rovesciare completamente la visione di Santarelli è il colonnello Paolo Ernani, meteorologo dell’Aeronautica Militare, il quale afferma che “non è vero che stiamo andando incontro a un Medioevo energetico”. Il prof. Santarelli replica: “Ringrazio il colonnello Ernani per il contributo. Come si evince dalla mia intervista uscita sul Corriere della Sera e su Milano Finanza il giorno 13 ottobre, sono d’accordo con il colonnello per quanto riguarda l’implementazione e l’ottimizzazione delle reti esistenti, mentre non condivido l’accettazione della convivenza di energia da fonti rinnovabili e fossili, come il petrolio, sia da un punto di vista culturale, che di costi. Infatti vengono destinate all’estrazione di idrocarburi 12miliardi l’anno e si spendono soldi anche per semplici esplorazioni. Inoltre, quando parliamo di costi di produzione dobbiamo assolutamente capire che le fonti rinnovabili hanno un costo medio, se consideriamo ad esempio il fotovoltaico, di 1200 euro al Kw, comprensivi di realizzazione, messa in funzione e manutenzione dell’impianto. Infine, se vogliamo parlare di costi di produzione in maniera completa, dobbiamo dire anche che per le fonti rinnovabili c’è la componente A3 in bolletta, che noi tutti paghiamo e che dovrebbe aiutare ad incentivare queste fonti, mentre invece pensiamo a fare decreti che sono anti-progresso.“