“C’è generale una tendenza allo schiarimento negli altopiani che però porta alla presenza di macchie scure nelle posizioni più elevate”, ha spiegato Elise Harrington, una studentessa di scienze della Terra alla Simon Fraser University, la quale ha rianalizzato i dati raccolti su Venere anni fa. Per schiarimento, in questo caso, si intende che le onde radio riflettono bene. Nei punti più scuri, invece, le onde radio non vengono riflesse. In altre parole, più si va in alto su Venere, più aumenta il potere riflettente della superficie finché non entra bruscamente in una sorta di blackout radio. “Come sulla Terra, la temperatura cambia in base all’altitudine”, ha spiegato la Harrington. Temperature più fredde portano a ghiaccio e neve. Venere, essendo un pianeta terrestre, è principalmente composto da rocce e metalli pesanti. Tra le possibili cause di queste zone di ombra potrebbero proprio esserci metalli pesanti caduti dal cielo perché congelati.
Solo ripescando i dati di Magellano è stato possibile venire a capo di questo mistero. I ricercatori hanno utilizzato dati di stereo radar elevation, che ha migliorato la risoluzione da regioni di 8×12 chilometri a zone di 600×600 metri. I ricercatori hanno anche utilizzato il Synthetic Aperture Radar (SAR) montato su Magellano per analizzare la regione di Venere Ovda: la riflettività radio era più bassa al di sotto dei 2400 metri mentre è diventata più brillante sopra i 4500 metri. Sopra i 4700 metri di altitudine i ricercatori hanno trovato delle zone oscure. Non è facile analizzare i materiali presenti su Venere, visto che la temperatura sulla superficie arriva a quasi 500° C.