Villa Grock: a Imperia uno dei parchi più belli d’Italia frutto dell’estro creativo del grande Grock

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VILLA GROCK 3La Villa Grock, è un singolare monumento della Riviera di Ponente, che deve il suo nome al suo famoso proprietario, nato in Svizzera nel 1880 e proclamato “Re dei clown” all’Olympia di Parigi, nel 1919. Parliamo del brillante artista Adrian Wettach, in arte Grock, giocoliere, musicista ed acrobata poliedrico che decise di comprare un’abitazione ad Imperia quando vi fece visita nel 1920 mentre i suoceri erano in villeggiatura. Realizzati in 10 anni di lavori, il parco e la villa , che sovrastano la collina di Oneglia, in cui l’artista visse stabilmente fino al 1959, anno della sua morte, sono il risultato della fusione tra la mimica dei clown e i differenti stili architettonici, seppur negli interni sia evidente l’influsso preponderante del Liberty.

VILLA GROCK 4 Lo scenario è a dir poco incantevole: terrazzamenti collegati da scalinate che si sviluppano a partire dal livello della peschiera, con il suo ponticello in pietra che conduce al tempietto centrale di forte impatto scenografico; le fontane simboliche “Per aspera ad astra” e “Fons lucet” , realizzate con graniglia colorata dalle forme più insolite. E’ spettacolare camminare tra vialetti coperti di ghiaia ed alberi, visitando, nell’incantevole parco, ora accuratamente restaurato, anche il giardino all’italiana, il porticato di ricevimento, il laboratorio hobbistico e il grande salone delle feste. Tra colonne a fuso, arcate e decorazioni audaci, affiora una ricca vegetazione che ricorda la passione per le piante dell’artista, vera e propria star in un’epoca in cui lo svago non esisteva e l’arrivo del circo in città rappresentava l’unica più grande attrazione.

VILLA GROCK 2In origine chiamata Villa Bianca, in onore della sua figliastra, la casa è concepita come un circo, con l’architettura imponente che rappresenta la stabilità e l’appartenenza all’alta borghesia che Grock aveva inseguito per un’intera vita da nomade. Stupendo è il soffitto del porticato con il suo cielo stellato… forse un riferimento alla Massoneria di cui l’artista faceva parte o simbolico passaggio dal nomadismo all’alta borghesia. Molte sono, poi, le sculture di cornucopie, richiamo alla mitologia greca e simbolo di abbondanza. La casa è attualmente vuota, dopo che il mobilio è stato battuto in varie aste in tutto il mondo a seguito della messa in vendita dell’abitazione da parte della figliastra nel 1975. Per fortuna, le Belle Arti prima, e la provincia poi, nel 2001. hanno restituito ai cittadini questo patrimonio storico fondamentale; esempio lampante dell’estro creativo, della poliedrica personalità di Grock, unita a note originali, cariche di cultura e fantasia, oltre che di mistero, immaginazione e, forse, esoterismo, nel tentativo di ricercare l’armonia cosmica e la perfezione.

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