“Il nostro piccolo gesto – commenta Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni – non solo vuole sottolineare come la convergente volontà di Comune e Consorzio di bonifica Medio Valdarno abbia preservato la comunità da qualsiasi conseguenza del recente maltempo, ma è un’implicita risposta a chi, approfittando di un momento di evidente criticità nell’equilibrio ambientale del Paese, lancia subdolamente neologismi come “decostruire” nelle zone a rischio per ricostruire altrove. Ciò evidentemente significherebbe cementificare ulteriore suolo, aumentando il rischio idrogeologico. Pur salvaguardando il diritto ad una casa, ciò che è o era abusivo, e che mette continuamente a rischio la vita dei cittadini, le attività economiche, l’occupazione, perché costruito in zona non conforme, va abbattuto; l’Italia non ha certo bisogno di ulteriore cemento. La strada da percorrere, invece, è quella indicata dalla Regione Lombardia con l’innovativa legge contro il consumo del suolo e non certo, invece, nel tentativo di reintrodurre la possibilità per i Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente; ben sapendo in quale stato versano i bilanci degli enti locali – conclude Gargano – significa fornire un giustificatissimo alibi alla cultura che vuol continuare ad urbanizzare il territorio, spesso in maniera sconsiderata come dimostrato dallo stato, in cui oggi versa.”
ANBI: “Non si può continuare a lucrare sullo scempio del territorio”
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