Con una rapidita’ che ha stupito tutti, il Consiglio del Cern ha preso la decisione ed eletto il nuovo Direttore generale: Fabiola Gianotti, la ricercatrice-icona della fisica mondiale, se non addirittura della scienza. La Stampa l’ha intervistata:
Qual e’ l’aspetto della sua visione del futuro del Cern che ha piu’ convinto il Consiglio?
“I miei sforzi si concentreranno nel far si’ che il Cern mantenga un ruolo di primo piano in campo scientifico, tecnologico e didattico e che continui a essere un luogo in grado di unire scienziati di tutto il mondo. Dal punto di vista scientifico la nostra missione e’ cercare risposta alle domande fondamentali sulla natura dell’Universo. Molte rimangono aperte: non sappiamo cosa sia la materia oscura, che pure rappresenta quasi un quarto della materia nel cosmo, e neppure perche’ nell’Universo sia quasi assente quella forma di materia chiamata ‘antimateria”.
La scoperta del Bosone e’ stato un momento di trionfo per i fisici: il Cern potra’ mantenere il ruolo di primo piano che ha avuto in questi anni?
“E’ stato un punto di arrivo, ma anche di partenza, perche’ nella conoscenza ogni avanzamento non fa altro che aprire nuove prospettive. (?) di certo non smetteremo di lavorare all’aspetto tecnologico degli strumenti, in modo da migliorarli. A motivarci, del resto, e’ anche il fatto che cio’ che sviluppiamo ha, spesso, applicazioni in altri campi, come la medicina”.
Il Cern e’ nato come un laboratorio europeo, ma accoglie ricercatori di tutto il mondo. Diventera’ ancora piu’ mondiale?
“Senza dubbio e per vari motivi. Le nostre ricerche sono cosi’ complesse che non basta piu’ unire le risorse di una sola regione del mondo, sia dal punto di vista intellettuale che da quello economico: occorre uno sforzo globale. Inoltre cio’ che ha sempre reso speciale il Cern, e una delle ragioni del suo successo, e’ il fatto di essere un luogo dove chiunque ami la conoscenza puo’ sentirsi a casa”.
Lei sara’ il primo Direttore donna e una delle pochissime donne a ricoprire un simile incarico nella fisica. La sorprende questa scelta?
“In un certo senso trovo naturale che questo sia avvenuto al Cern. Il nostro laboratorio e’ un luogo che celebra la diversita’ e che ha una totale apertura verso tutte le differenze, non solo di sesso ma anche di eta’, etnia, religione, tradizioni. Ricordo poi che in questo momento e’ una donna anche il Presidente del Consiglio, la scienziata polacca Angieszka Zalewska”.
E’ un po’ preoccupata per la sfida che la aspetta?
“Ho molto da imparare, ma anche molte nuove energie”.