Nessuno ne parla, ma in Friuli Venezia Giulia la situazione è drammatica. Addirittura alcuni volontari della protezione civile friulana si sono recati ieri mattina a Chiavari per aiutare la Liguria colpita dall’alluvione, ma adesso la vera emergenza si è spostata al nord/est dove continuerà a diluviare fino a domani. Il fiume taglio è esondato nel comune di Rivignano, il Cormor a Basaldella: è stata una notte da incubo, e la situazione è ancora critica. Le scuole sono rimaste chiuse in molti comuni, e lo saranno anche domani.
Dalle ore 11 di questa mattina e’ stata riaperta, seppure con rallentamenti, la linea ferroviaria Trieste-Venezia, chiusa per l’alto livello raggiunto dalle acque del torrente Cormor. Lo comunica la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, nella cui centrale operativa a Palmanova si e’ svolto un ‘briefing’ sulla situazione tra la presidente della regione Debora Serracchiani, il direttore della protezione civile Guglielmo Berlasso e i tecnici della direzione.
Dalle informazioni raccolte nelle varie aree del Friuli Venezia Giulia e’ stato messa in evidenza come nella mattinata le piogge hanno interessato in particolare la zona della pedemontana pordenonese. La strada SR251 della Valcellina, chiusa all’una di notte per l’esondazione del torrente Varma con l’intervento del personale di FVG Strade, e’ stata riaperta con senso unico alternato. Confermata anche per oggi l’evacuazione in via precauzionale di 14 famiglie nel comune di Tarcento e di 8 persone nel comune di Montenars, in quanto i versanti sono ancora saturi d’acqua e non ci sono le condizioni di sicurezza per iniziare i necessari interventi. La piena del torrente Cormor ha raggiunto il colmo nel comune di Pocenia e sta defluendo verso mare: il livello massimo di 4,11 metri e’ stato raggiunto a Zavattina alle ore 6 del mattino. Continua inoltre il monitoraggio del bacino di laminazione del torrente Lavia a Blessano nel comune di Basiliano e del bacino di laminazione del torrente Cormor nei comuni di Talmassons e Castions di Strada con la collaborazione dei tecnici del Consorzio di bonifica della bassa friulana.
Nella mattinata sono anche ripresi gli interventi delle numerose squadre dei volontari di PCR impegnati nei comuni per fronteggiare gli allagamenti e i sopralluoghi dei tecnici di PCR in seguito alle segnalazioni ricevute. Per quanto riguarda la viabilita’ la SR 251 della Val Cellina interrotta in localita’ Barcis per l’esondazione del torrente Varma e’ ora riaperta a senso unico alternato. Riaperta a senso unico alternato la SR355 al km 8 in Comune di Ovaro. Chiusa la SR252 in ingresso a Palmanova – porta Udine. Ancora chiusa la provinciale 99 tra Pasian di Prato e Bressa. Riaperta la provinciale, che era stata interrotta in localita’ Coseano. Riaperta la Tangenziale Est di Udine (dallo svincolo del Centro Commerciale Friuli a Salt di Povoletto). Riaperta la Strada provinciale 7 Rivignano Talmasson. Riaperta la Strada provinciale 39 di Muscletto. Chisua, infine, una corsia della SP di Brazzacco. Per quanto riguarda l’evoluzione delle condizioni meteo, fino al pomeriggio sono ancora attese piogge intense sulla provincia di Pordenone, sulle Prealpi Carniche e forse sulla costa occidentale, anche temporalesche; da moderate ad abbondanti sul resto della regione, salvo qualche temporale. Quota neve oltre i 2000 metri circa. Dalla sera le piogge tenderanno ad attenuarsi. Sulla costa il vento oscillera’ tra Sudest ed Est di intensita’ moderata. Dalla sera soffiera’ Bora. Sono attualmente operativi 126 volontari di Protezione civile di 35 Comuni.
LE AUTORITA’: “IL SISTEMA REGGE NONOSTANTE PIOGGE ECCEZIONALI” – In Friuli Venezia Giulia le piogge di queste settimane hanno interessato tutte le ‘aste’ dei principali corsi d’acqua ma, pur con qualche criticita’, il sistema nel suo complesso ha retto bene l’urto. E’ l’opinione espressa oggi, in un incontro a Palmanova, sede della Protezione civile, sia dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sia dal direttore del Dipartimento, Guglielmo Berlasso. Una prima ondata di maltempo – dal 4 al 9 novembre, con piogge anche fino a 949 millimetri nel Pordenonese – ha interessato le aste dei fiumi Cellina-Meduna, Tagliamento e Torre-Isonzo. Le precipitazioni del 10 e 11, invece, hanno messo sotto stress i corsi d’acqua minori quali il Corno, il Cormor, La Ledra e altri del Friuli Centrale. Serracchiani e Berlasso hanno sottolineato l’eccezionalita’ degli eventi atmosferici, con precipitazioni molto al di sopra della media, e ribadito che ”grazie agli investimenti e ai lavori fatti negli scorsi anni il sistema ha retto”. La Regione, che ha decretato lo stato di calamita’, ha gia’ stanziato un milione di euro per i primi interventi dei comuni coinvolti “anche se – ha concluso Berlasso – non e’ possibile fare ancora una stima dei danni visto che molti rapporti devono ancora arrivare alla Protezione civile”.