Come ampiamente previsto nei giorni scorsi, l’affondo sulla Siberia centro-occidentale di uno dei “lobi” principali del vortice polare troposferico sta trascinando, dietro di se, anche un vasto blocco di aria gelida, che dal mar di Kara e dalla Novaja Zemlja si sta fiondando fino alla Siberia meridionale e al cuore delle steppe del Kazakistan. Si tratta di masse d’aria gelide, d’estrazione artica, che transitando sopra il bassopiano siberiano occidentale, nell’area ad est degli Urali, tendono a “continentalizzarsi”, divenendo ancora più fredde nei pressi del suolo, a causa dell’intenso irraggiamento notturno che contraddistingue le terre emerse dell’Eurasia nella stagione invernale. Proprio in queste ore il nocciolo di aria gelida, in scivolamento lungo il bordo occidentale dell’ampia circolazione depressionaria a carattere freddo localizzata a sud della penisola di Jamal, ha raggiunto la Siberia meridionale.
Ed in modo particolare la regione di Omsk, dove i termometri stanno sprofondando al di sotto del muro dei -25°C, con l’avvento dei gelidi venti da N-NO e Nord, che accompagnano l’afflusso dell’aria piuttosto fredda nei bassi strati. Il gelo, molto pungente, entro la mattinata di domani penetrerà sul Kazakistan centro-orientale, comportando un drastico calo delle temperature su gran parte del territorio della Repubblica ex Sovietica. Nei prossimi giorni, non appena l’aria gelida e pesante si sarà depositata sopra le steppe kazake, temperature fino a -26°C -28°C, ma con punte sui -30°C, agevolate dall’”Albedo” in azione nelle zone innevate, si registreranno in diverse località del Kazakistan centro-orientale.